Cosenza – Mentre in Consiglio Comunale, ieri, si discuteva della soluzione legata alla sistemazione della comunità di etnia rom residente sul territorio cosentino, arrivano le prime piogge e i primi freddi. La Chiesa è preoccupata, perché il luogo entro cui bambini e famiglie rom sono ubicati non è sicuro. Lo scorso 24 luglio un incendio si è propagato dall’area in cui hanno eretto le proprie baracche. Un evento per il quale Monsignor Salvatore Nunnari, arcivescovo di Cosenza-Bisignano, si era detto molto preoccupato perché “questi fratelli sono martoriati non solo dalla povertà ma anche dagli agenti atmosferici e dai pericoli che incombono sui loro campi, come le piogge torrenziali e gli incendi che si sviluppano all’interno e all’esterno delle loro già precarie baracche”. Le abitazioni occupate dai rom sono alquanto precarie e le perturbazioni atmosferiche hanno già arrecato i primi problemi. La zona sulle sponde del fiume Crati è fangosa e naturalmente umida. Le strutture dove vivono oltre seicento persone sono state già danneggiate dai temporali che specialmente nell’ultimo fine settimana si sono abbattuti sul campo. Forte la preoccupazione per i bambini e le famiglie L’inverno è lungo e difficile e la Chiesa particolare di Cosenza, anche attraverso i propri uffici preposti, non farà mancare il giusto sostegno. Un grande ausilio lo forniscono e saranno chiamati a fornire le associazioni di volontariato e tutte quelle strutture di carità che il territorio cosentino propone. Durante lo stesso Consiglio Comunale è stata richiamata la necessità di un miglioramento di tali condizioni, che non favoriscono la sicurezza e la sanità pubblica.