Emigrazione italiana e comunicazione: aperto a Roma il seminario di Migrantes, Sir e Fisc

Roma – “Europa, emigrazione italiana e comunicazione: sono questi tre mondi vitali: riuscire a capire come questi mondi possono promuovere libertà, opinioni, partecipazione sociale da una parte e comunione ecclesiale dall’altra è l’obiettivo del seminario riservato che si svolge questa mattina a Roma su iniziativa della Fondazione Migrantes, dell’agenzia SIR e della Federazione dei Settimanali cattolici sul tema “Emigrazione italiana in Europa e comunicazione”. Lo ha detto il Direttore generale della Migrantes, mons. Giancarlo Perego, introducendo i lavori ricordando anche i 60 anni dalla nascita del Corriere d’Italia, mensile degli italiani in Germania, dei 50 anni dalla nascita del Corriere degli Italiani, settimanale degli italiani in Svizzera e i i 45 anni del bimestrale “Nuovi Orizzonti Europa” (Francia, Belgio, Lussemburgo). Guardiamo al mondo di 4.208.977 cittadini italiani emigranti oggi, di cui oltre la metà, 2.307.683, emigranti italiani in Europa, con la Germania al primo posto (640.000), seguita dalla Svizzera (546.000), dalla Francia (366.000), dal Belgio (252.000), Inghilterra (201.000) e Spagna (118.000), ha ricordato mons. Perego, citando . Sono i dati del VII Rapporto italiani nel mondo 2012 pubblicato dalla Migrantes. E parlando di Europa ha sottolineato la crescita “sul piano economico e del Mercato, ma ancora da costruire sul piano soprattutto sociale, dove paura e distanza, incomunicabilità quando non anche pregiudizio nei confronti dell’altro e del diverso creano nuove paure e il rischio di una conflittualità”. Il ruolo della comunicazione e dei mezzi di comunicazione sociale diventa allora “fondamentale”. “Cose nuove” aveva scritto nella Rerum novarum Leone XIII nel 1891, dando inizio alla storia di molti giornali diocesani; “Cose meravigliose”, aggiungerà il decreto conciliare approvato quasi cinquant’anni fa, Inter mirifica, sui mezzi di comunicazione sociale. “La comunicazione sociale può essere in Europa – ha detto mons. Perego – strumento di mediazione sociale e culturale, strumento del valore della ‘differenza’, luogo di incontro di opinioni attorno a temi comuni, luogo educativo ed espressivo della libertà di opinione. Specificatamente, sul piano ecclesiale – ha poi concluso – gli strumenti di comunicazione sociale diventano luoghi di comunione, di sinodalità allargata, che aiuta a respirare cattolicamente un territorio in cui cammina una Chiesa”. Al Seminario sono invitati i delegati/coordinatori nazionali delle missioni cattoliche italiane, gli editori e i direttori delle testate italiane in Europa ed eventuali collaboratori. Nella mattinata di oggi è prevista la relazione di Jeroen Vaes del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova sul tema “Migrazioni, comunicazione e media: situazione, questioni aperte e prospettive”; di Paolo Bustaffa direttore SirEuropa e Gianni Borsa giornalista esperto in questioni europee, su “Europa e migranti: tra silenzi, bisbigli e urla”. Nel pomeriggio i lavori seguiranno con l’intervento di Padre Graziano Tassello, Direttore del Centro Studi e ricerche per l’Emigrazione di Basilea su “I media delle comunità cattoliche italiane in Europa: quale messaggio viene dalla tua storia?”. Seguirà la relazione del Presidente della Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Francesco Zanotti su “I media delle diocesi italiane e la migrazione: il territorio e i territori”. Terminerà i lavori mons. Antonio Spadacini presidente del Corriere degli Italiani con una relazione sul tema “Un’esperienza sul campo: i 50 anni del Corriere degli Italiani. Il Corriere racconta il Concilio”.