Roma – In Grecia non c’è solo l’emergenza economia. Preoccupa anche la situazione dei profughi, soprattutto in città di frontiera come Patrasso. La Comunità Papa Giovanni XXIII lancia l’allarme: i profughi che arrivano in Grecia da Afghanistan, Eritrea, Sudan, Algeri, Marocco, Tunisia, Nigeria e Libia sono come “fantasmi” sul territorio, costretti a nascondersi a causa della deriva xenofoba che sta prendendo parte del Paese, amplificata dall’affermazione, alle scorse elezioni, del partito neonazista Alba Dorata. Il fenomeno diventa sempre più frequente, spesso con il silenzio-assenso della polizia. Stando ai dati della Comunità Papa Giovanni XXIII gli attacchi sono sempre più frequenti e organizzati. Nei primi mesi del 2012 ci sarebbero state almeno 500 aggressioni. Si tratta di statistiche incomplete, perché molti profughi e irregolari non denunciano gli atti di violenza che subiscono per paura di venire arrestati e costretti a lasciare il Paese. Anche il numero di immigrati è incerto, ma secondo la Comunità sarebbe di circa 2.000. L’estate appena trascorsa, un’operazione denominata “Xenos Zeus” e condotta dalla polizia ha fatto contare decine di rastrellamenti e su 7.361 stranieri fermati per controlli, 1.596 sono stati arrestati perché senza documenti. Qualcuno riesce a scappare verso l’Italia, si imbarca illegalmente oppure si attacca sotto i camion, tenta di entrare nel carico, disposti a tutto per varcare quel confine. (M. Ottavini – Avvenire)