Mons. Martin Su Yao – Wen Al Sinodo: come un unico popolo in viaggio

Città del Vaticano – Il fenomeno della migrazione rappresenta una “grande sfida”, come pure “un vantaggio non solo per il contributo delle migrazioni al progresso economico della società, ma anche per l’aspetto religioso e missionario”. Lo ha detto al Sinodo dei Vescovi, in corso in Vaticano, Mons. Martin Su Yao – Wen, Vescovo di Taichung (Cina sottolineando che nella migrazione “le culture incontrano altre culture, le fedi altre fedi e questi contatti rendono manifesta la loro bellezza, che contribuirà a ricostruire l’identità delle persone, fondata sulla loro dignità quali ‘immagini di Dio”. Per il presule cinese la Chiesa ha la propria cultura, che unisce le diverse culture dei migranti e della popolazione locale; ha il proprio linguaggio che unisce tutti gli idiomi, un linguaggio “che può essere compreso anche se non viene espresso a parole e che è quello del cuore e della cultura del dono di sé e del sacrificio di sé”. I migranti – ha sottolineato – devono essere “ascoltati, ben accolti, essere oggetto di cura pastorale, perché hanno delle storie da raccontare che possono estinguere la sete di quanti camminano con loro nel deserto. I migranti e la popolazione locale sono compagni di viaggio che cercano di trovare la via verso cieli nuovi e terre nuove. Lungo il percorso – ha poi aggiunto – come un unico popolo in viaggio, troveranno conforto in Dio. I migranti cattolici devono essere organizzati e preparati, al fine di poter trasmettere la fede agli altri. Le Chiese che inviano e accolgono, non soltanto sostengono e alimentano la fede dei migranti cattolici, ma devono individuare metodi e strumenti per organizzarli, affinché partecipino al compito della nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana soprattutto in luoghi in cui la vocazione locale è minima”. La migrazione rappresenta – ha poi concluso Mons. Martin Su Yao – Wen – “una potente forza per l’attività missionaria della Chiesa nel contesto della nuova evangelizzazione”.