Pistoia – Il vescovo di Pistoia, mons. Mansueto Bianchi, prima di inaugurare l’anno della fede ha fatto una scelta significativa: visitare uno dei tre campi nomadi di Pistoia, quello collocato sul territorio della parrocchia di Vicofaro, a Pontelungo. “Non è certo un caso che la visita sia stata effettuata proprio oggi – ha spiegato il vescovo – in apertura dell’anno della Fede. Le ragioni dei più fragili devono sempre ricordarci che la fede senza le opere è cosa morta, diventa illusione, non trasforma la vita”. Nel campo vivono, stanziali, circa 15 famiglie con un numero di persone che, sommandosi anche agli itineranti, può arrivare anche a 130/150. Mons. Bianchi, accompagnato dal parroco di Vicofaro e dai rappresentanti che in parrocchia si occupano delle marginalità, è stato accolto dall’assemblea delle famiglie dei nomadi, tutti cittadini italiani, tutti di fede cattolica e provenienti, in genere, dalle zone istriane. “Ho ascoltato dalla viva voce i loro problemi più urgenti soprattutto – spiega il vescovo – quelli riguardanti il lavoro; ho ascoltato la loro voglia di dedicarsi ai piccoli lavori appartenenti alle loro tradizioni e competenze: ho preso volentieri atto che questa dimensioni li aiuterebbe ad aiutare le famiglie e a restare nell’ambito della legalità; ma ho anche ascoltato racconti di autentiche emergenze alimentari e di una povertà davvero pesante”. Mons. Bianchi ha annunciato che prossimamente visiterà anche gli altri due campi nomadi in Pistoia: quello vicino all’ospedale e quello in zona Sant’Agostino. “Non è mancata, prima della visita alle singole abitazioni, – conclude Bianchi – una preghiera comune”.