Brasile: VII Incontro su migrazione e traffico di persone

San Paolo – Si è svolto nei giorni scorsi a San Paolo il VII Incontro Internazionale sulla Migrazione e il traffico di persone in America Latina con al centro temi come “Le politiche migratorie in Brasile e in America Latina: prevenzione della tratta di esseri umani” e “Il ruolo del legislatore dinanzi al traffico di essere umani in Brasile e in America Latina”. Altri temi di discussione sono stati: “Il monitoraggio delle politiche adottate contro il traffico di persone in Brasile e America Latina” e “Esperienze latino-americani nel campo della Migrazione e della tratta di esseri umani”. Nell’affrontare la questione delle politiche migratorie in Brasile, la scalabriniana suor Rosita Milesi, direttrice dell’Istituto delle Migrazioni e diritti umani, ha osservato che, nel caso del Brasile, vi è un divario tra ciò che viene fatto e ciò che viene detto, nei settori della migrazione e del traffico delle persone. “C’è uno stacco tra il desiderio e l’efficacia. La prova di questo è che il Brasile non ha ancora ratificato la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, e non ha neppure aggiornato la legge sull’immigrazione”, ha spiegato aggiungendo che “siamo ben lontani dal raggiungere l’efficacia nella tutela dei diritti umani dei migranti. Oggi c’è molto dibattito e, naturalmente, il dibattito è importante, ma abbiamo bisogno di azioni concrete”. Per Dimitri Sales, avvocato e Vicepresidente dell’Istituto latino-americano per la Promozione e la Difesa dei Diritti Umani (Iladh), che ha patrocinato l’evento, “è molto importante inserire la questione della migrazione, specialmente in America Latina, in modo che il tema abbia più visibilità, si riesca a conoscere bene questa realtà e, così, a sapere quale direzione prendere nel nostro lavoro al riguardo”. Sales – riferisce l’agenzia FIDES – ha sottolineato che fra poco tempo il Brasile sarà al centro di diversi eventi mondiali, come il Mondiale di Calcio nel 2014 e le Olimpiadi nel 2016, quindi “bisogna essere pronti a proteggere l’integrità delle persone e a garantire che i loro diritti non siano violati, soprattutto dobbiamo proteggere le persone più vulnerabili”.