Lampedusa: domani la visita di mons. Sigalini

Lampedusa – Mons. Domenico Segalini visiterà la comunità di Lampedusa domani 11 settembre. La presenza nell’isola dell’Assistente generale dell’Azione Cattolica Italiana è “segno dell’attenzione sua personale, del suo cuore di Vescovo, e di tutta l’Associazione nazionale verso il luogo dove il valore dell’accoglienza – il suo dispiegamento pratico – ha brillato davanti alla Chiesa, al Paese e alla comunità internazionale”, spiega il presidente diocesano dell’Azione Cattolica di Agrigento Massimo Muratore, presentando la visita..

 
La visita di mons. Domenico Sigalini è “un tornare nell’isola”, dopo la presenza del Presidente nazionale l’anno scorso, concretizzando anche così “la sensibilità espressa dall’ultima Assemblea nazionale nei confronti dei drammatici ed insieme speranzosi eventi di Lampedusa”, aggiunge sottolineando che si tratta di “un ritorno per continuare a coltivare l’impegno dell’Ac nel farsi prossima ai cittadini di Lampedusa e Linosa, alla comunità ecclesiale locale ed a coloro – uomini e donne – che hanno sfidato e continuano a sfidare il mare spinti dal desiderio di una vita buona; una confermata presenza da parte dell’Associazione per rafforzare e coltivare il legame associativo, che trova la sua radice nel senso profondo della comunione a cui il Vangelo orienta il Cristiano”.
“Provvidenzialmente” il giorno della visita del Vescovo è l’11 settembre, una data “funesta della storia recente: ne cogliamo il vivo segno ad avere memoria per mantenere vigile l’attenzione di tutti verso il mondo e la sue trasformazioni; un mondo che continua ad essere agitato e bisognoso di ethos e le cui istanze e contraddizioni si sono espresse a Lampedusa, poggiando lì, in un minuscolo scoglio, tutto il peso di questa stagione”, spiega ancora Muratore: “una piccolissima goccia – certamente – che ci dona una testimonianza prima di tutto a noi stessi, perché ci aiuti a formare quotidianamente una personalità aperta e moderna; una piccolissima goccia che ci fa compiere la nostra parte nel mare grande della storia, per gettare semi di comunione, costruire corresponsabilmente il locale ed il globale, due dimensioni che in questo tempo sembrano intrinsecamente unite”.