E’ morto il card. Carlo Maria Martini: lunedì i funerali

Milano – Si svolgeranno lunedì pomeriggio alle 16,00 nel Duomo di Milano, i funerali del card. Carlo Maria Martini, morto oggi all’Aloisianum di Gallarate (Varese).
Benedetto XVI, “appresa con tristezza” la notizia “dopo lunga infermità, vissuta con animo sereno e con fiducioso abbandono alla volontà del Signore”, ha espresso la sua “profonda partecipazione al dolore” per la scomparsa “di questo caro fratello che ha servito generosamente il Vangelo e la Chiesa”. Il papa ha voluto ricordare “con gratitudine l’’intensa opera apostolica” del porporato, “profusa quale zelante religioso figlio spirituale di Sant’Ignazio, esperto docente, autorevole biblista e apprezzato rettore della Pontificia Università Gregoriana e del Pontificio Istituto Biblico”.
85 anni, biblista e per 23 anni arcivescovo di Milano, il porporato era nato a Torino il 25 febbraio 1927. Nel 1944 entrò nella Compagnia di Gesù e studiò filosofia all’Aloisianum, l’istituto universitario di studi filosofici dei gesuiti; proseguì poi gli studi teologici a Chieri (Torino), dove venne ordinato sacerdote il 13 luglio 1952. Laureato in teologia nel 1958 alla Pontificia Università Gregoriana e in Scrittura al Pontificio istituto biblico, fu inseguito rettore di entrambi.
Nel 1979 Giovanni Paolo II lo elesse arcivescovo di Milano, consacrandolo personalmente il 6 gennaio 1980; nel Concistoro del 1983 venne creato cardinale.
Tra le iniziative più importanti organizzate sotto il suo episcopato a Milano, l’introduzione in diocesi della “Scuola della Parola”, per accostare i laici alla Sacra Scrittura con il metodo della Lectio divina, e gli incontri sulle “domande della fede”, chiamati “Cattedra dei non credenti. Dal 1987 al 1993 fu altresì presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee.
Nel 2002, al compimento dei 75 anni, il Papa accettò le sue dimissioni per sopraggiunti limiti d’età ed egli si ritirò in Terra Santa per proseguire gli studi biblici.
Colpito dal morbo di Parkinson, nel 2008 ha fatto ritorno in Italia per ricevere le cure necessarie, abitando negli ultimi 4 anni all’Aloisianum. L’ultimo incontro con Benedetto XVI risale allo scorso 2 giugno, in occasione della visita a Milano del Pontefice per l’Incontro mondiale delle famiglie. Ieri, infine, l’annuncio da parte della diocesi ambrosiana che le condizioni di salute del card. Martini si erano “particolarmente aggravate”, raccomandando “a tutti i fedeli della diocesi e a quanti l’hanno caro speciali preghiere, espressione di affetto e di vicinanza in questo delicato momento”.
Questa mattina il vice direttore della Sala Stampa vaticana, interpellato in proposito, aveva detto che il Papa era stato informato dell’aggravamento delle condizioni di salute di Martini e “segue la situazione” da vicino, nella preghiera. Mentre il neurologo Gianni Pezzoli, che da anni lo ha in cura, aveva informato che il cardinale era “purtroppo entrato in fase terminale della malattia”. “Dopo un’ultima crisi, cominciata a metà agosto – aveva detto il medico –, non è più stato in grado di deglutire né cibi solidi né liquidi. Ma è rimasto lucido fino all’ultimo e ha rifiutato ogni forma di accanimento terapeutico”.
La morte del cardinale Carlo Maria Martini è un evento che suscita “grande emozione ben aldilà dei confini della pur vastissima Archidiocesi di Milano, che ha governato per 22 anni”, ha detto il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi. “Si tratta infatti di un vescovo – ha aggiunto – che con la sua parola, i suoi numerosi scritti, le sue innovatrici iniziative pastorali ha saputo testimoniare e annunciare efficacemente la fede agli uomini del nostro tempo, guadagnandosi la stima e il rispetto di vicini e lontani, ispirando nell’esercizio del loro ministero tanti confratelli nell’episcopato in molte parti del mondo”.
Per padre Lombardi la Parola di Dio era “il punto di partenza e il fondamento del suo approccio ad ogni aspetto della realtà e di ogni suo intervento, gli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola la matrice della sua spiritualità e della sua pedagogia spirituale, del rapporto continuo, diretto e concreto, fra la lettura della Parola di Dio e la vita, del discernimento spirituale e della decisione alla luce del Vangelo”.
“La scomparsa del Cardinale Carlo Maria Martini è una dolorosa, grave perdita non solo per la Chiesa e per il mondo cattolico ma per l’Italia, il paese di cui era figlio e cui ha dedicato tanta parte del suo impegno e del suo insegnamento”, ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Nella metropoli lombarda – ha scritto il Capo dello Stato in un messaggio – ha lasciato l’impronta profonda della sua attività pastorale così ispirata e socialmente sensibile. La sua sapienza e la sua visione universale si sono proiettate nell’area più vasta della Cristianità e lungo i percorsi innovativi del dialogo inter-religioso. Anche negli ultimi anni di personale sofferenza ha saputo dialogare con gli italiani da grande maestro di vita intellettuale e morale. Personalmente – ha concluso il Presidente Napolitano – conservo incancellabile il ricordo dei numerosi incontri e colloqui che ebbi con lui, nella sede della Diocesi milanese, da Presidente della Camera e ancor più, da Ministro dell’Interno, soprattutto sui temi dell’immigrazione. Ne trassi ogni volta illuminate e concrete suggestioni”. (R. Iaria)