Venezia – L’immigrazione e i diritti dei rifugiati nel bacino del Mediterraneo saranno al centro dell’attenzione domani, 31 agosto (ore 15, sala Perla 2), alla Biennale di Venezia, durante la proiezione speciale del film documentario “Mare Chiuso” (di Stefano Liberti e Andrea Segre, prod. ZaLab) e successivo dibattito. L’iniziativa è promossa dal Consiglio d‘Europa e dalla Biennale di Venezia. Al dibattito interverranno, tra gli altri, la vice segretaria generale del Consiglio d’Europa Maud de Boer, don Mussie Zerai e Ghirma Halefom, rifugiato eritreo. “Abbiamo voluto realizzare questo film – commentano Andrea Segre e Stefano Liberti – per alzare l‘attenzione contro le derive incivili e pericolose delle politiche di contrasto all‘immigrazione irregolare”. Il film raccoglie le testimonianze dei migranti vittime delle operazioni di respingimento nel Mediterraneo: in seguito agli accordi tra Gheddafi e Berlusconi del 2009, le barche dei migranti sono state sistematicamente ricondotte in territorio libico, dove non esisteva alcun diritto di protezione e la polizia esercitava indisturbata varie forme di abusi e di violenze. Molti dei respinti, circa 2000 persone, avrebbero avuto diritto d‘asilo. Dalle loro storie emergono le pesanti responsabilità dell’Italia, che è stata per questo condannata da una storica sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del 23 febbraio 2012.