Mons. Nunnari: “solidarietà al popolo rom di Cosenza”

Cosenza – “La presenza dei rom a Cosenza è una realtà che da anni interpella le nostre coscienze umane e cristiane. Da sempre questa Chiesa, mentre ha fatto sentire la sua vicinanza concreta, ha auspicato una soluzione definitiva del problema in termini di accoglienza e di giustizia”. Lo afferma oggi, 4 agosto,  l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano, mons. Salvatore Nunnari, delegato Migrantes  della Conferenza Episcopale Calabrese, in seguito alle vicende di questi giorni riguardo alla comunità dei Rom di Cosenza.
In questi giorni, infatti, i cittadini del quartiere “Popilia” della città calabrese stanno raccogliendo le firme per dire no alla creazione di un campo attrezzato nel quartiere. L’amministrazione comunale vuole realizzare un campo provvisorio con regolari attacchi all’energia elettrica, servizi igienici e condizioni di sicurezza.
Il presule cosentino fa appello ai cristiani della diocesi ed ai cittadini per una soluzione definitiva ed accogliente di “questi nostri fratelli”: “questo non significa andare oltre la legge dello Stato o creare un ghetto, ma che i Rom sono prima di tutto persone che vanno accolte ed inserite nel tessuto sociale della nostra Città per una loro vera e piena integrazione”.
Da qui l’auspicio dell’arcivescovo che si giunga presto ad una “definitiva” e “dignitosa sistemazione ma che una volta per tutte venga anche regolamentato il loro afflusso nel nostro territorio secondo le possibili modalità in termini di rispetto dell’uomo, sistemazione legale e lavorativa, dignitosa ed umana accoglienza”.
“Per evitare il turbamento della civica serenità è quanto mai urgente – aggiunge mons. Nunnari – studiare soluzioni onde evitare l’accattonaggio soprattutto dei bambini, la dispersione scolastica e qualsiasi forma di violazione della legge”.
L’arcivescovo cosentino rivolge una “parola chiara” ai cristiani perché “si adeguino allo spirito del Vangelo che è attenzione e rispetto all’uomo, prima di tutto all’ultimo e al povero”:  “siate – è il monito-  cristiani di fatto e non solo di nome, non a parole ma nella verità”.
Il delegato della Cec per le Migrazioni esprime, quindi, la sua “vicinanza a quanti, insieme al sindaco di Cosenza, si stanno adoperando per una soluzione dignitosa ed accogliente di questi nostri fratelli”.
I rom che vivono oggi sulle sponde del fiume Crati sono circa 300 anche se qualcuno parla di 500 persone. Il progetto comunale prevede il loro censimento e una sorta di patto tra il comune e i residenti che alloggeranno nel campo attrezzato che dovrebbe nascere. Tra gli obblighi previsti la scolarizzazione dei bambini. L’attuale campo sulle sponde del fiume verrebbe, così, abbattuto e verrebbe quindi, costruito un eco-villaggio che prevede anche un centro che valorizzi la cultiura e la tradizione rom. Tutto questo, però, trova i cittadini del quartiere “Popilia” contrari. Raccolte finora 2000 firme: l’obiettivo è quello di raccoglierne circa 10mila.
Dall’inizio dell’anno – l’ultimo una decina di giorni fa – le famiglie rom che vivono sulle sponde del fiume Crati a Cosenza hanno subito alcuni incendi che hanno causato la distruzione di diverse baracche fortunatamente senza provocare morti o feriti.
La chiesa cosentina aveva subito espresso “vicinanza” e “solidarietà” e lo stesso presule aveva fatto visita  alle famiglie rom intrattenendosi con i bambini e gli anziani dando loro conforto ed affetto. (Raffaele Iaria)