Milano – Un gruppo di giovani albanesi immigrati in Italia sta preparando una mostra che esplora le radici dell’identità del loro popolo, e che sarà presentata al Meeting di Rimini, in programma dal 19 al 25 agosto. Si intitola “Albania, Athleta Christi. Alle radici della libertà di un popolo” e viene proposta in occasione dei cento anni dell’indipendenza dalla dominazione ottomana, con un percorso multimediale ricco di testimonianze inedite, fotografie e video. I curatori della mostra “rileggono” la storia della loro terra alla luce di un’esperienza personale nella quale hanno scoperto la forza liberatrice del cristianesimo. In queste settimane stanno cercando di entrare in contatto con le comunità presenti in Italia per far conoscere l’iniziativa e coinvolgere altri connazionali come guide della mostra (info: albaniacristiana@googlegroups.com). L’intenzione dei promotori e degli organizzatori della kermesse riminese è di metterla poi a disposizione di centri culturali, scuole, comunità e gruppi. La mostra – oltre a proporre un excursus sulle origini e la storia del popolo albanese, uno dei più antichi d’Europa – propone approfondimenti su tre grandi icone che hanno concorso alla formazione dell’identità albanese. La prima è Giorgio Castriota Scandenberg, il condottiero che nel quindicesimo secolo resistette per 25 anni ai tentativi di conquista dell’Impero turco ottomano e difese l’Albania e l’Europa dall’invasione ottomana. La seconda icona è rappresentata dal personale religioso cattolico – francescani, gesuiti, clero secolare -, protagonista di quel “risorgimento albanese” che portò nel 1912 all’indipendenza del Paese dai turchi, e che annovera centinaia di vittime del regime totalitario insediatosi con il comunismo. E proprio dentro il popolo che ha generato questi martiri nasce e viene educata Madre Teresa, terza icona della mostra, la grande santa del ventesimo secolo testimone indomita di Cristo al mondo e amata anche da molte persone appartenenti ad altre tradizioni religiose. (G. Paolucci)


