Lavoratori stranieri: in aumento nonostante la crisi

Roma – Nell’ultimo anno gli occupati stranieri, comunitari e non, sono aumentati di circa 170mila unità, nonostante la crisi, contro una riduzione degli occupati italiani di ben 75 mila unità, ma il tasso d’occupazione per italiani e stranieri resta negativo. È quanto rileva il Secondo Rapporto Annuale sul mercato del lavoro degli immigrati presentato durante una conferenza stampa presso il ministero del Lavoro a Roma. Il Rapporto – promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e frutto della collaborazione tra la Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione, la Direzione Generale per le Politiche per i Servizi per il Lavoro, l’INPS, l’INAIL, con coordinamento esecutivo di Italia Lavoro – è stato redatto con la finalità di offrire alle Istituzioni, agli operatori e all’opinione pubblica una lettura delle tendenze relative alla presenza della popolazione straniera in Italia e di fornire un utile strumento di valutazione, soprattutto nell’attuale fase di incertezza economica, per coloro che sono chiamati ad assumere decisioni istituzionali quali, ad esempio, l’adozione dei decreti per la determinazione delle quote di nuovo ingresso di immigrati per motivi di lavoro. Il Rapporto, dopo aver fotografato le principali peculiarità dello scenario internazionale, propone un’analisi dei fenomeni migratori, delle modalità di accesso e permanenza degli stranieri nel territorio italiano e delle problematiche relative ai ricongiungimenti familiari e alle giovani generazioni ed approfondisce, in particolare, il tema della condizione occupazionale dei cittadini stranieri in Italia e quello relativo alla situazione della sicurezza e degli infortuni sul lavoro. Secondo i dati riportati nel 2011 ci sono in Italia 17 milioni e 240 mila occupati dipendenti – di cui quasi 15 milioni con rapporti di lavoro a carattere permanente e 2 milioni e 300 mila a carattere temporaneo – cui si aggiungono 5,7 milioni di lavoratori indipendenti. Tra i lavoratori dipendenti 15,3 milioni sono italiani, 655 mila sono di nazionalità UE ed 1,3 milioni circa sono stranieri di provenienza extra UE. Il dato, tuttavia, più significativo riguarda la percentuale di lavoratori con contratti di lavoro permanenti che risulta significativamente maggiore tra i cittadini stranieri rispetto a quelli Italiani. Negli ultimi tre anni (2009-2011), il numero di occupati, a livello generale, ha subito, nel caso degli italiani, un decremento costante pari a -1,6 punti nel 2010 e a -0,4 punti percentuali nel 2011. Nettamente difforme la variazione tendenziale osservata nel caso dei cittadini stranieri. Per la componente UE si registrano un +16,3% nel 2010 e un +6,1% nel 2011; nel caso degli extracomunitari l’andamento è ugualmente positivo ma con dinamica crescente, passando da +6,6% del 2010 a +9,2% del 2011. Va segnalato, per altro, come la componente straniera sia stata fondamentale nel contenere la contrazione dell’occupazione complessiva. Fra il secondo trimestre 2008, momento di più elevato numero di addetti in Italia, ed il primo trimestre 2012, il numero degli occupati stranieri è aumentato di 528 mila unità, che hanno compensato parte della contrazione del numero degli occupati italiani (1.316 mila in meno nello stesso periodo). I cittadini stranieri in cerca di occupazione, in media nel 2011, sono circa 300 mila (99 mila comunitari e 211 mila extracomunitari). Nel 2009 i disoccupati stranieri erano rispettivamente 75 mila tra gli stranieri di origine UE e 165 mila tra i lavoratori extracomunitari. Al di la del fatto che considerando i tassi di disoccupazione specifici quello dei lavoratori stranieri è di circa 4 punti percentuali superiore a quello degli italiani, il dato assoluto evidenzia una situazione di forte disagio delle comunità straniere. L’aumento della disoccupazione, concomitante con la crescita dell’occupazione, dipende dal fatto che oltre alla quota rilevante di stranieri che hanno perso il lavoro, cresce la quota di popolazione attiva straniera che cerca lavoro composta da persone regolarmente residenti per ricongiungimenti familiari o appartenenti alle seconde generazioni.