Ritorna il circo d’estate

Roma – Per la gioia di grandi e piccini, con il caldo di questo periodo torna il tradizionale appuntamento televisivo con il “Circo d’estate” (Rai3, martedì ore 21). Anche per questa edizione, la conduzione è affidata alla modella Andrea Lehotska (terza classificata all’ultima edizione dell’Isola dei famosi 2012), affiancata da David Larible, il clown dei clown, già vincitore del titolo di “Clown d’oro”. Larible è un’attrazione in sé: veronese di nascita, è famoso in tutto il mondo e conteso dai più grandi palcoscenici internazionali, al punto che il Bolshoi di Mosca in tempi recenti ha organizzato per lui dei veri e propri “one man show”. Il suo repertorio è uno dei più ricchi a livello mondiale, ma lui racconta volentieri anche aneddoti del suo vissuto circense, oltre a far ridere vestendo i panni di un’impacciata ballerina, proponendo numeri di giocoleria solo apparentemente improvvisata, facendo magie e capriole, camminando sul filo, suonando strumenti improbabili e proponendo numeri provati e riprovati. Altre sorprese sono in arrivo da Montecarlo, dove Filippa Lagerback e Cristina Chiabotto, anch’esse da qualche anno volti noti del circo in tv, commentano le esibizioni dei grandi artisti provenienti da tutto il mondo. La serie dedicata al circo d’estate rende omaggio proprio al Festival dei Festival di Montecarlo, inventato più di trent’anni fa dal principe Ranieri di Monaco e diventato l’appuntamento più prestigioso per ogni lavoratore circense. Ricevere applausi, standing ovation e, meglio ancora, premi in quella sede è un traguardo ambitissimo dai professionisti del settore. I telespettatori stanno al gioco volentieri, solleticati dall’idea di poter andare al circo stando comodamente seduti sul divano di casa propria e potendo godere lo spettacolo televisivo di prima serata, una volta tanto, adulti e bambini insieme. Ma non sono soltanto o più piccoli a restare a bocca aperta di fronte a certi numeri; se in loro agisce lo stupore per tanta maestria da parte di acrobati, giocolieri o altri artisti, negli adulti si aggiunge il retro-pensiero sulla ferrea disciplina che i circensi si impongo e sulle ore e ore di allenamento per raggiungere la (quasi) perfezione nelle loro prestazioni. E l’eventuale errore permette di apprezzare ancora di più il lavoro e la dedizione di chi si esibisce. L’unica nota stonata, spesso, sono i numeri con gli animali, tenuti a bada dai domatori di turno o ammaestrati per compiere faticose evoluzioni in cambio di un premio, che generalmente consiste nella razione di cibo. Gli animali ammaestrati fanno parte della storia circense, come le prove di abilità fisica ed equilibrismo, la giocoleria, la comicità dei clown e le esibizioni a rischio. Nella sua forma tradizionale, il circo si distingue per essere itinerante, oltre che per l’appartenenza “dinastica” degli artisti, generalmente legati a famiglie che hanno sviluppato abilità particolari in alcuni settori specifici dello spettacolo circense. Il suo nome è legato alla circolarità del palco per le esibizioni, la cui forma si deve alla conformazione del tendone che normalmente lo ospita ma anche alla possibilità di offrire agli spettatori presenti un punto di vista uguale per tutti, che consenta di apprezzare i vari numeri da ogni posizione. Rispetto all’esibizione dal vivo, il circo in tv offre un impatto probabilmente meno coinvolgente dal punto di vista della suspense ma certamente più spettacolare per la possibilità di poter apprezzare – anche attraverso l’intervento di varie telecamere e la proposta del replay – l’abilità degli artisti sulla pista. (Homo Videns)