Strik (APCE) a Senato italiano, “Individuare responsabilità” per morti nel Mediterraneo

Roma – “Io mi rivolgo a voi, come ho fatto con il Parlamento e con la Commissione Europea, perché vi adoperiate per individuare le responsabilità”. E’ l’appello rivolto ieri pomeriggio alla Commissione dei diritti umani del Senato della Repubblica Italiana, presieduta da Pietro Marcenaro, da Tineke Strik, parlamentare olandese incaricata dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa di fare luce sull’inspiegabile “catalogo di errori” che nel marzo 2011 ha portato alla morte per annegamento nel Mediterraneo di 63 persone in fuga dalla Libia.  “È sorprendente che decine di imbarcazioni abbiano ricevuto il segnale di sos e nessuno sia intervenuto – ha detto Strik -. Questa inchiesta non è giudiziaria, né il Consiglio d’Europa è un tribunale: vogliamo solo che tragedie evitabili come questa non accadano più”. Secondo la parlamentare che ha condotto l’indagine, “c’erano decine di natanti militari e commerciali in quell’area che incrociavano in quel tratto di mare. C’erano persino alcuni satelliti che osservavano quel tratto di Mediterraneo. Ma non siamo riusciti a individuare le responsabilità. Certo, pur di imbarcare il maggior numero di persone, gli scafisti si disfecero di acqua e cibo; i pescherecci sospettati di traffico illegale non sono intervenuti temendo di essere scoperti”.

“La Nato – denuncia inoltre Strik – sostiene che le comunicazioni con le navi che incrociavano nel Mediterraneo erano disturbate dai filtri in codice; la Marina Militare Italiana sostiene di non avere ricevuto nessuna segnalazione”. Secondo la parlamentare è invece “evidente che gli italiani ricevettero la prima denuncia da un sacerdote eritreo contattato da uno dei naufraghi mentre il cellulare funzionava ancora”. Di qui l’appello accompagnato da una precisazione: “Noi ci siamo occupati di un caso specifico, il più emblematico, ma sono 1.500 i morti ufficiali scomparsi nel 2011 nel Mediterraneo. L’inchiesta serve a individuare le cause che intralciano i salvataggi e a fare in modo che tragedie simili non debbano più accadere. Sono troppi 20 donne, due bambini e 41 uomini morti di fame, sete, panico, disidratazione e follia”. All’audizione è intervenuto anche Giacomo Santini, presidente della Commissione per l’emigrazione e i rifugiati del Consiglio d’Europa. (SIR)