Consiglio d’Europa: la Sen. Strik denuncia al Senato la morte di 63 naufraghi non soccorsi

Strasburgo – La tragedia della barca alla deriva nel Mediterraneo con 63 morti a bordo risale al mese di marzo del 2011. I naufraghi lasciati morire senza soccorso erano 72: ne sopravvissero solo nove, gli altri 63 morirono disidratati, di fame e sete. Oggi pomeriggio la senatrice Tineke Strik – delegata dall’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa di indagare sulla responsabilità dei decessi – presenterà il proprio rapporto, che vede le autorità italiane tra coloro che condividono le responsabilità della “tragica negligenza”, alla Commissione per i Diritti Umani del Senato. Dopo una lunga indagine, la parlamentare ha concluso che i 73 profughi che fuggivano dalla guerra civile in Libia furono intercettati e avvistati da unità militari che perlustravano la zona in quei giorni, mq nessuno raccolse il loro appello. “L‘Italia – afferma – quale primo Stato a ricevere la richiesta di aiuto, avrebbe dovuto coordinare le operazioni di soccorso”. Due giorni dopo, il 6 luglio, la senatrice sarà keynote speaker ad un seminario a Bruxelles organizzato dal Centre for European Policy Studies, nel corso del quale si terrà un dibattito sui risultati dell’inchiesta con un ex consigliere giuridico della Nato, un rappresentante dell’agenzia Ue Frontex e uno della Commissione Europea.