Roma – “Il riconoscimento dell’Unesco segnala un luogo storico dell’emigrazione italiana e come la cultura è anche il frutto del lavoro e delle fatiche umane,che hanno segnato profondamente la storia della mobilitä umana”. E’ quanto afferma mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, a commento della notizia che la miniera di Marcinelle è stata dichiarata patrimonio dell’ umanità da arte dell’Unesco. Nella miniera di carbone di Bois du Cazier, nei pressi della cittadina belga di Marcinelle, 56 anni fa – e precisamente l’8 agosto 1956, morirono 262 minatori, 136 dei quali italiani. Questa tragedia è diventata nel tempo un simbolo importante non solo della storia dell’ emigrazione italiana. E’ stata, infatti, la sciagura più grave dopo quella avvenuta in un’ altra miniera, quella di Monongah, in West Virginia. “Marcinelle – ha aggiunto mons. Perego – è un luogo culturale che educa alla sicurezza sul lavoro, ma anche a come il lavoro sia un diritto fondamentale”.