P. Bentoglio al corso Migrantes: la Chiesa guarda alla persona

Roma – “Sia che si parli di individui migranti sia che ci si riferisca a gruppi e collettività, in situazione anche di irregolarità la Chiesa guarda essenzialmente alla persona in quanto soggetto relazionale, aperto agli altri. La persona con i suoi diritti e i suoi doveri che vanno rispettati anche in situazione di irregolarità”. Lo ha detto questa mattina p. Gabriele F. Bentoglio, sottosegretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti intervenendo al corso di formazione “Linee di pastorale migratoria”, organizzato dalla Fondazione Migrantes che si svolge a Roma fino al 28 giugno. Il religioso ha presentato l’Istruzione “Erga migrantes caritas Christi” nei suoi elementi di continuità e di rinnovamento riguardo alla sollecitudine pastorale della Chiesa nelle migrazioni, sottolineando che il documento “segna certamente un passo importante nel sollecitare nuova consapevolezza sul mutare dei tempi e, di conseguenza, sull’apparire di nuovi scenari per l’annuncio evangelico, anticipando le raccomandazioni che il Papa rivolge a tutta la Chiesa affinché si impegni nella nuova evangelizzazione e nel rinvigorimento della fede”. “Il fatto migratorio – ha sottolineato p. Bentoglio –  manifesta la caratteristica di essere una provvidenziale risorsa, in quanto stimola la trasformazione dal parametro dell’’assistenza’ a quello più genuino della carità e dell’accoglienza, dove il migrante diventa protagonista, mentre strutture ed istituzioni si pongono al servizio della centralità della persona umana e della tutela della sua dignità (umana e cristiana)”.
“I movimenti migratori – ha concluso – vanno visti nella loro luce positiva soprattutto come fattore di vicendevole arricchimento tra i popoli, interpellando così tutte le forze attive nella pastorale migratoria per una sensibilizzazione sempre più ampia quanto alle potenzialità e alle risorse che i migranti portano con sé nei Paesi di accoglienza (aspetti interculturali, ecumenici e interreligiosi)”.