Roma – Il percorso di pastorale migratoria, a cui partecipano nuovi direttori e operatori diocesani Migrantes, nuovi cappellani tra gli emigranti in Europa e tra gli immigrati in Italia, “segna una tappa importante nel rinnovamento della vita delle nostre Chiese, attente ai diversi volti e fenomeni della mobilità umana”. Ad affermarlo è stato oggi pomeriggio mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, aprendo a Roma il corso di formazione su “Linee di pastorale migratoria”, organizzato dalla Migrantes, che si concluderà il prossimo 28 giugno. Le nuove figure che si preparano a un’attività pastorale nel mondo delle migrazioni e della mobilità umana sono – ha concluso il direttore Migrantes “nuovi evangelizzatori” che abitano luoghi e strade al “limite delle nostre città e delle nostre Chiese, perché tutti siano accompagnati a uscire dall’anonimato e dall’esclusione, tutti siano partecipi alla vita della comunità”.
Il corso, giunto alla sua quinta edizione, è destinato ai direttori Migrantes regionali e diocesani di recente nomina e ai loro collaboratori, ai cappellani etnici che svolgono il ministero nelle diocesi italiane. Al corso anche religiosi, religiose, laici impegnati nel volontariato e interessati alle migrazioni, missionari per gli italiani all’estero di nuova nomina, seminaristi e juniores. Durante questi giorni di formazione verrà offerta una panoramica socio-pastorale delle migrazioni, una presentazione della Fondazione Migrantes e della cura pastorale dei settori della mobilità umana, come pure dei documenti della Chiesa sulle migrazioni, a cominciare dall’istruzione Erga migrantes caritas Christi. Verrà poi approfondito il tema della pastorale dell’accoglienza verso girovaghi, migranti, forestieri nella legislazione ecclesiastica, ma anche temi di attualità come quello dei flussi, della cittadinanza e dell’integrazione, con un esame delle politiche migratorie in Italia in materia di immigrazione e asilo, e con la proposta di progetti ed esperienze di educazione interculturale.