Srilankesi in Italia: la devozione a Nostra Signora del Sacro Cuore

Roma – Ogni anno in occasione della festa in onore della Patrona della Congregazione delle “Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore” la comunità Srilankese di via Cassia a Roma si unisce per festeggiare la Patrona. La comunità Srilankese da ben dieci anni presso questa casa religiosa si incontra per la celebrazione della Santa Messa. Il legame delle Suore Figlie di Nostra Signora con lo Sri Lanka è molto forte e risale agli anni Cinquanta del secolo scorso, quando esse scelsero proprio la nostra bella isola per impiantarvi la loro missione nella Diocesi di Chilao. In questo modo, la devozione a Nostra Signora del Sacro Cuore, nata in Francia nel 1800, è giunta sino a noi e ci ha conquistato.
Quest’anno in occasione del decimo anniversario la festa si è svolta in maniera grandiosa il giorno 17 giugno. Fino a due anni fa la celebrazione della Santa Messa in lingua srilankese avveniva solo la prima domenica di ogni mese, ma poi – grazie all’amicizia del Vescovo mons. Gino Reali con l’arcivescovo di Colombo, il card. Malcolm Ranjith – anche questa comunità ha ottenuto la presenza di un cappellano: don Nicola Subasinghe ogni domenica celebra la Santa Messa, ed è diventato la guida spirituale della comunità srilankese di Via Cassia. La nostra è una comunità in crescita, non solo numerica ma anche spirituale.
La comunità in occasione della festa ha voluto anche festeggiare e accogliere con grande gioia la nomina a “Monsignore” di don Neville Joe Perera, coordinatore nazionale per gli immigrati Srilankesi cattolici in Italia. E’ stato Don Neville a celebrare la Santa Messa. Durante l’omelia ha spiegato l’importanza di affidarsi ai Sacri Cuori di Gesù e Maria; ha sottolineato quanto è grande l’amore di Gesù per noi uomini, egli che sulla croce ha donato  l’ultima goccia di sangue, quando il suo cuore venne trafitto dalla lancia. Ha poi aggiunto che per vivere appieno l’amore di Gesù e di Maria, non basta fare la festa facendo decorazioni o addobbi spettacolari, ma serve un cuore umile e buono, per accogliere e trasmettere quello stesso amore di Gesù e di Maria nell’ambito famigliare, tenendo unita la famiglia: oggi sono troppe le separazioni e i divorzi delle famiglie anche perchè i coniugi non riescono ad accogliere e trasmettere quell’amore Gesù e di Maria nella propria famiglia.
Prima della benedizione finale e della processione nell’ampio giardino della casa, Don Nicola ha ringraziato la Madre Generale della Congregazione, che non era presente in quel momento ma ha mandato il suo augurio, la superiora locale della comunità Madre Andreina, già Superiora Generale, e tutta la comunità delle suore, che con tanta generosità e disponibilità hanno aiutato la comunità srilankese mettendo a disposizione la Cappella per la preghiera e alcuni spazi della casa. (d. Nicola Subasinghe – cappellano della comunità srilankese)