P. Bentoglio (Vaticano): la sollecitudine della Chiesa in favore dei Rom

Eger (Ungheria) – L’impegno della Chiesa cattolica in favore dei Rom “si traduce sia nell’assistenza strettamente pastorale, che comprende tutto ciò che riguarda la dimensione spirituale, sacramentale e liturgica, sia nello sforzo comune per risolvere gravi questioni sociali, come quelle dell’emergenza abitativa, della formazione scolastica e professionale”.

Lo ha detto oggi p. Gabriele Bentoglio, Sottosegretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, intervenendo al Primo Seminario Internazionale sui Progetti di Inclusione dei Rom in Europa Centrale e Orientale, con slogan “Opening Doors” che si svolge a Eger, in Ungheria, presso la “Saint James Guest House” del Collegio Arcivescovile di Scienze Religiose L’incontro è promosso congiuntamente dalla Commissione per la pastorale dei Rom della Conferenza Episcopale Ungherese e da “Renovabis”, che è una delle maggiori organizzazioni caritative cattoliche in Germania.
P. Bentoglio ha presentato le competenze del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e gli Organismi ecclesiali che sono particolarmente attenti ai Rom (come il CCEE e la COMECE), per arrivare alle attività delle diocesi, delle parrocchie, di alcuni Istituti religiosi e Movimenti ecclesiali. Inoltre ha illustrato l’impegno del Pontificio Consiglio nella collaborazione con Organismi internazionali.
Per . Bentoglio “negli ultimi decenni, gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, ma soprattutto le istituzioni ecclesiali, hanno dimostrato attenzione nei confronti dei Rom, specialmente mediante la ricerca di nuovi itinerari e di metodi opportuni per migliorare le loro condizioni di vita, favorire l’integrazione e promuovere cammini di comunione. Senza dimenticare – ha aggiunto il rappresentate del Pontificio Consiglio – che sono stati organizzati anche appositi incontri di riflessione e sono state intraprese iniziative per arginare alcuni fenomeni negativi, come l’anti-ziganismo, che in Europa sembra diffondersi continuamente e che si ripercuote anche sulle strutture sociali, rallentando lo sforzo di creare una mentalità dove il sospetto e il pregiudizio possa cedere il passo alla solidarietà e al mutuo rispetto”.
“Il cammino dell’integrazione – ha spiegato – implica essenzialmente il riconoscimento della dignità e della centralità di ogni essere umano, in condizioni di uguaglianza nei confronti sia dei diritti che dei doveri. Su queste basi sono fondati i diritti umani e i loro confini, intesi come espressione di una visione di umanità che attribuisce alla persona assoluta priorità e i più profondi valori”.