Napolitano: immigrati parte attiva del tessuto sociale e culturale dell’Italia

Roma – Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del convegno “Immigrazione: una sfida e una necessità” promosso dal Partito Radicale e in svolgimento a Roma a Palazzo Giustiniani, ha inviato al Vice Presidente del Senato, Emma Bonino, un messaggio augurale in cui rileva che “l’immigrazione è da tempo in Italia un fenomeno strutturale, pur non essendo mai cessato – vale la pena ricordarlo – ogni flusso emigratorio, che anzi di recente ha fatto registrare una ripresa soprattutto nella fascia di età più produttiva, tra i 20 e i 40 anni, compresi laureati e figure altamente professionalizzate”.

 
Per Napolitano i lavoratori stranieri rappresentano “una componente essenziale della nostra economia, soprattutto nelle attività di cura e di assistenza, nei servizi, nell’edilizia, nel settore manifatturiero, nell’agricoltura e nell’allevamento; ma anche nel lavoro autonomo si registrano presenze di rilievo. Gli immigrati sono inoltre parte attiva del tessuto sociale e culturale dell’Italia, con significative affermazioni, in particolare delle seconde generazioni, nella letteratura, nell’arte e nello sport. Fondamentale è infine il contributo degli immigrati per contrastare le tendenze demografiche che in loro assenza vedrebbero il nostro paese alle prese con una drammatica denatalità e un preoccupante invecchiamento. Insieme ai numerosi benefici il fenomeno migratorio porta con sé tensioni da non sottovalutare e nuove sfide per la società ospitante. Esso chiama, infatti, le istituzioni a un costante impegno per favorire l’integrazione pienamente garantendo il principio di legalità, senza peraltro mai trascurare il rispetto dei diritti umani e della dignità delle persone, anche nei casi di difficile gestione come i respingimenti, le espulsioni, gli sgomberi. Una corretta percezione dell’immigrazione da parte dell’opinione pubblica – spiega il Capo dello Stato – ha bisogno di una accurata comunicazione da parte dei media, se si vuole evitare di alimentare ansia sociale e odiosi episodi di intolleranza. Fortunatamente, i sondaggi più recenti rilevano un’opinione pubblica meno sconcertata dal fenomeno migratorio e più incline a riconoscere ai cittadini stranieri i diritti necessari a garantire una corretta inclusione sociale”.