Terremoto in Emilia: l’impegno delle Missioni Cattoliche Italiane in Svizzera

Zurigo – “Se i luoghi di culto, segni preziosi e belli di fede sono crollati, non è caduta la possibilità di essere noi come cristiani segno vivo di Cristo vivente mediante la solidarietà”. Lo scrive in una lettera ai missionari delle Missioni Cattoliche Italiane il coordinatore nazionale delle MCI in Svizzera, don Carlo de Stasio, invitandoli a sensibilizzare i nostri connazionali, le associazioni, i movimenti e le comunità di missione a effettuare una raccolta fondi in favore della diocesi di Modena che è tra le più colpite dal recente terremoto.

 
“Il cuore d’Italia – scrive il sacerdote – è piegato dalla tragedia: Ferrara, Mirandola, Cuomo, Cento, Modena, Medolla e tanti altri paesi sono stati sfigurati dalla violenza del sisma e operai, parroci, ingegneri, volontari hanno perso la vita. Molte sono le case rese inagibili, e tantissimi gli sfollati che hanno perso tutto, ma colpisce il fatto che, nel panorama delle desolazioni che la TV ha portato nelle nostre case, sono proprio le chiese e le fabbriche che mostrano le ferite più profonde.
“Spero vivamente che l’abbraccio delle nostre Missioni Cattoliche Italiane – scrive don de Stasio – nei confronti dei tantissimi sfollati che nel giro di pochi minuti hanno perso affetti, case e lavoro, chiese sia caloroso, generoso, solidale”. Nella lettera il coordinatore delle MCI in Svizzera ricorda che le comunità cattoliche italiane in terra elvetica hanno donato alle popolazioni terremotate dell’Abruzzo, dopo il sisma del 6 aprile 2009, la somma di oltre centomila euro: “sono certo che anche in questa funesta situazione le nostre comunità in Svizzera uniranno la propria voce fraterna alle tantissime che da ogni parte esprimono un coro di vicinanza e solidarietà”.