Diocesi Torino: nessuno viene escluso dagli aiuti

Torino – Il cosiddetto “decalogo per gli aiuti ai poveri” abbondantemente citato nell’articolo de “La Stampa” consiste, in realtà, “in appunti sparsi destinati ad una successiva elaborazione. E in questo senso non rispecchia né le direttive del Banco Alimentare, né i criteri e le prospettive delle strutture caritative delle parrocchie di Moncalieri”. Lo scrivono in una nota i parroci dell’Unità Pastorale 56 di Moncalieri, i responsabili dell’Associazione Banco Alimentare Piemonte, la Curia Metropolitana di Torino e il Vicario Generale, mons. Valter Danna, in una nota in riferimento all’articolo de “La Stampa” apparso il 26 maggio 2012 con il titolo “Niente cibo a rom e clandestini”.

 
“Nessuno, a Moncalieri – si legge nella dichiarazione – come nell’intera arcidiocesi di Torino, intende escludere dalla consegna di cibo qualsiasi categoria di poveri e bisognosi; e i dati sensibili delle persone sono utilizzati nei limiti stabiliti dalla legge sulla privacy. Ci si è preoccupati invece di fare in modo che, nei limiti del possibile, alcuni non possano approfittare di più pacchi alimentari facendo il giro di diversi centri caritativi e riducendo così la possibilità di aiutare il maggior numero di bisognosi. È un’attenzione, quest’ultima, che Caritas, in accordo con le varie associazioni, suggerisce già da tempo nel territorio diocesano”.
Per i firmatari la pubblicazione di questo tipo di informazioni su un quotidiano si rivela invece come “un atto di irresponsabilità di qualcuno che ha così voluto provocare un gravissimo danno di immagine e di sostanza sia al clero moncalierese nel suo insieme, sia all’Associazione Banco Alimentare, il cui presidente esprime tutto il proprio rammarico a fronte di una realtà storicamente ben diversa, e del fatto accertato di non aver dettato alcun ‘decalogo’”.
Il Presidente del Banco Alimentare e i parroci della Unità Pastorale 56 mantengono “il proprio impegno – conclude la nota – in una collaborazione ancora più stretta e sinergica in favore dei poveri e si sentono ancora più solidali nell’offrire sollievo alle necessità materiali di tanti fratelli e sorelle.