A Firenze è tempo di “Lamisoo”: condivisione multiculturale in amicizia

Firenze – Era un lucidissimo sogno di Pace, così attuale, quello del Presidente del Senegal, Leopold Sédar Senghor, e del Sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, cinque decenni fa. Un sogno non ancora realizzato e ancor più reso difficile dalla tragica strage a sfondo razzista che ha sconvolto Firenze il 13 dicembre scorso. Ma è nell’ottica di questo sogno che la Fondazione Giorgio La Pira, il Centro Internazionale Studenti “La Pira” e l’Opera per la gioventù “Giorgio La Pira” invitano la città gigliata all’iniziativa “Lamisoo”, in senegalese “condivisione”, che si svolgerà oggi, 25 maggio alle ore 17.30 in Piazza della Signoria, cuore politico di Firenze.

 
L’evento, patrocinato dal Comune di Firenze, è molto più che una semplice occasione di ricordo: “Lamisoo è una parola il cui significato sarà reso chiaro dall’esperienza in sé”, comunicano le associazioni promotrici: dopo la prima parte dell’incontro, in Piazza Signoria, ispirato dalla dinamica fissità delle statue della Loggia dei Lanzi, i partecipanti si sposteranno nella sede del Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira, in via de’ Pescioni, accompagnati dalle parole di La Pira e Senghor, intrise di una poetica che si è fatta politica, sogno che ancora cerca realizzazione. Accompagnati da musiche africane ed occidentali, i partecipanti accederanno così nella Sala Teatina del Centro, dividendosi in gruppi di lavoro, ognuno con uno specifico compito, un argomento su cui riflettere, una storia da condividere: si parlerà di dialogo interreligioso, della “negritudine di Senghor che si fa poesia e movimento, della città che La Pira voleva Firenze fosse e di quella che può ancora diventare” – hanno affermato i giovani promotori. Al termine dei lavori, una cena frugale a carattere internazionale per i presenti costituirà un’ulteriore momento di “Lamisoo”, condivisione, un gesto di tutti i giorni che si fa nuovo nell’essere vissuto insieme. L’iniziativa si concluderà con un ultimo segno che i giovani daranno affinché possa essere testimone di quanto tentato di costruire. Così le parole chiamate a riecheggiare a Firenze dall’iniziativa, cui sono attesi anche il Console onorario del Senegal, Eraldo Stefani, e l’assessore alle politiche giovanili per il Comune, Cristina Giachi, saranno innanzitutto Pace e Amicizia.
“Lamisoo” sarà occasione preziosa per riscoprire una memoria mai del tutto sopita, per ravvivare relazioni e amicizie ed invitare la cittadinanza ad un incontro sempre più raro e difficile, al fine di irrobustire un percorso che deve vedere Firenze distinguersi secondo quella sua vocazione di “regina delle città pacifiche” che due amici, un siciliano ed un senegalese innamorati di questa città e chiamati alla politica nei rispettivi paesi, osavano sognare per lei, sperando contro ogni speranza. (M. Agostino)