Kjaerum (UE): “le discriminazioni e l’antiziganismo persistono”

Bruxelles – “Le discriminazioni e l’antiziganismo persistono”: Morten Kjaerum, direttore dell’Agenzia europea per i diritti fondamentali, ha presentato l’ultima indagine sulla situazione delle popolazioni rom negli 11 Paesi UE con la maggiore presenza di queste popolazioni, basata su oltre 20mila interviste a persone di origine rom e a persone non-rom che vivono negli stessi territori. “In media la situazione dei rom è peggiore di quella dei non-rom che vivono nelle loro strette vicinanze”.

Secondo la nuova relazione, realizzata assieme al Programma di sviluppo Onu, “molti rom continuano a essere oggetto di discriminazione ed esclusione sociale in tutta l’Unione europea”.
“I risultati di queste indagini tracciano un quadro fosco”, sottolinea Kjaerum. “Dai risultati delle indagini emerge che un’azione tempestiva ed efficace è indispensabile, soprattutto per migliorare l’istruzione dei rom. Questo è un elemento cruciale per liberare il loro potenziale futuro e fornire ai giovani competenze tali da spezzare il circolo vizioso della discriminazione, dell’esclusione e della povertà”.
La relazione si concentra su vari aspetti, fra cui i problemi legati a istruzione, lavoro, casa e diritto alla salute.
“Soltanto il 15% dei giovani adulti rom intervistati ha completato il ciclo di istruzione secondaria superiore generale o professionale – spiega l’Agenzia europea -, mentre per la popolazione maggioritaria delle stesse zone si registra una percentuale superiore al 70%”. Inoltre mediamente “meno del 30% dei rom ha un’occupazione retribuita; il 45% circa vive in abitazioni in cui manca almeno uno dei seguenti elementi: cucina, servizi sanitari, doccia o vasca interni, elettricità”. Ancora: “Il 40% dei rom intervistati vive in una famiglia in cui una persona è andata a dormire affamata almeno una volta nel corso dell’ultimo mese a causa della mancanza di denaro necessario per l’acquisto di generi alimentari”. Sulla base dei dati diffusi dall’Agenzia europea per i diritti fondamentali, Livia Jaroka, eurodeputata ungherese di origine rom, commenta: “È ora di passare dai progetti sulla carta ad azioni concrete, volte ad aiutare i rom in Europa. Si tratta di un impegno necessario per favorire l’inclusione delle popolazioni rom, che continuano a vivere ai margini della società”. Jaroka sottolinea la possibilità di usare al meglio i fondi comunitari (ad esempio il Fondo sociale europeo). La deputata indica inoltre la “situazione grave nella ex Yugoslavia”, dove i rom sono numerosi. “Dovrebbero investire in chiave di inclusione i fondi Ue di preadesione”, conclude. (Sir Europa)