Sbarchi: nel 2011 sono stati 760

Milano – Secondo elaborazioni a partire dal “tabulato sbarchi” 2011 del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, sono stati 760 gli “sbarchi” in Italia nell’ultimo anno. In media con 72 uomini, 5 donne e 6 minorenni a bordo, questi ultimi nel 94% dei casi non accompagnati.

 
Rispetto al 2010, il numero di “sbarcati” a Lampedusa, Linosa e Lampione è passato nel 2011 da 459 a 51.753, per una quota d’aumento di ben 113 volte. Non altrettanto elevata, ma forte, è stata anche la crescita nelle altre località dell’agrigentino (da 305 a 806) e in generale della Sicilia (da 500 a 4.622); minore invece è stato l’aumento annuo per Puglia (da 1.513 a 3.325) e Calabria (da 1.280 a 1.944), in diminuzione è stato quello per la Sardegna (da 318 a 207). Sono alcuni dati riportati dalla newsletter dell’Ismu (Iniziative e Studi sulla multietnicità).
Durante il 2011, Lampedusa ha registrato la maggior parte degli sbarchi in Italia (452, pari al 59% del totale) e ancor più degli sbarcati (50.483, pari all’81% del totale). In altre parole, a Lampedusa mediamente ogni sbarco è stato composto da 100 uomini, 6 donne ed altrettanti minori (nel 95% dei casi non accompagnati), mentre altrove la media è stata inferiore e pari a soli 31 uomini, 3 donne e 6 minori (nel 91% dei casi non accompagnati).
Il secondo porto di approdo sempre nel 2011 in Italia è stato quello di Pantelleria, in provincia di Trapani, con 89 natanti arrivati ma solo 19 persone a bordo in media; mentre il terzo è stato quello di Linosa, con 26 sbarchi composti mediamente da 49 unità. Sopra i dieci sbarchi annui si segnalano poi, in provincia di Lecce, Santa Maria di Leuca (14) e Otranto (13), in entrambi i casi in media con 35-40 unità a bordo, ma superiore è stato il numero complessivo degli sbarcati a Pozzallo, primo porto della provincia di Ragusa (1.279 in soli 5 sbarchi), e a Licata, terzo dell’agrigentino (con 651 unità in soli 3 sbarchi). Infine è da segnalare l’unico sbarco a Modica da parte di 284 uomini, 126 donne e 48 minori non accompagnati.
Delle 760 imbarcazioni arrivate in Italia nel 2011 ben 519 sono partite dalla Tunisia, di cui 339 sequestrati assieme a 72 scafisti o complici; 101 dalla Libia, di cui 61 sequestrate assieme a 51 scafisti o complici; e 75 dalla Grecia. Minori sono stati gli apporti, invece, degli altri porti di partenza (Turchia, Egitto ed Algeria).
Sono così sbarcati 28,1 mila immigrati dalla Tunisia, 28,4 mila dalla Libia — decisamente con maggiori densità di carico medio, pari a 281 unità a sbarco — e 2,9 mila unità dalla Grecia. In particolare le autorità libiche hanno subito ripreso in carico il 2,5% degli sbarcati partiti dai loro porti, mentre quelle tunisine il 9,3%.
La principale (sedicente) nazionalità rilevata dalle autorità italiane nel 2011 è stata quella tunisina, nel 45% dei casi, ma tra Nigeria, “Corno d’Africa”, “Centro Africa”, Ghana e Mali — dal secondo al sesto posto — si accentra un ulteriore 30% dei casi. Seguono poi a distanza l’Afghanistan (3,4% ma con un’elevata quota di minori) e l’Egitto (3,2%). Solo lo 0,4%, pari a 228 unità, ha dichiarato nazionalità libica: meno nell’ordine anche di pakistani, bangladeshi, ivoriani, somali, sudanesi, cittadini del Ciad, del Niger, del Burkina Faso, della Guinea, del Senegal, dell’Eritrea, della Siria, dell’Algeria, del Gambia e del Marocco.