Raccontami…l’emigrazione italiana a Montreal

Montreal – Si intitola Raccontami il documentario in due parti in onda su TLN ieri sera alle 19:00 e sabato 17 alle 18:00 e dedicato all’esperienza degli immigrati italiani a Montreal. “Il documentario in esclusiva per TLN – si legge nel comunicato stampa- pone lo sguardo sulla vita quotidiana di alcuni immigrati italiani che hanno voluto condividere le proprie riflessioni su cosa abbia significato e significhi per loro il Canada: dalle iniziali speranze e i sogni messi in valigia prima di partire, alla definitiva stabilizzazione in Canada. Attraverso interviste e vecchi filmini super8 di famiglia, emergono le memorie di matrimoni, nascite, sconfitte e successi. Vecchi e giovani, questi Italo-canadesi si domandano se i loro sogni siano cambiati in questi quarant’anni, e come il duro lavoro abbia costruito il loro presente. Giustapponendo filmati in super8 millimetri specificatamente restaurati ed il presente, Raccontami mostra il percorso della dinamica comunità italiana di Montreal. La prima parte dello speciale racconta le storie personali di emigrazione, la partenza dall’Italia e l’arrivo in Canada, ed il difficile primo periodo di integrazione; come pure la costruzione di un amore e di una famiglia con i piccoli grandi drammi quotidiani, argomento portante della seconda parte”.
“Il regista Carlo Ghioni, che si è occupato anche del montaggio- spiega Filippo Campo, nato a Montreal,  produttore e co-sceneggiatore del documentario, con all’attivo una pluriennale esperienza nelle Produzioni di Galafilm -stava trasferendo su dvd dei vecchi filmini girati in famiglia;  nello stesso tempo Aldo Di Felice, presidente di TLN nonché produttore esecutivo, mi  aveva partecipato la sua idea di realizzare qualcosa che riguardava la comunità italiana di Montreal. Ho telefonato a Carlo e da lì è nata l’idea di realizzare un mix di interviste e vecchi filmini. Sia Carlo che Carlotta Givo, che con me si sono occupati della sceneggiatura, hanno fatto un grosso lavoro. A loro va tutto il mio ringraziamento. Sono otto le persone che abbiamo intervistato- continua- giunte a Montreal negli anni `70 alla ricerca di un benessere sociale ed economico che non avevano in Italia. Tra loro ci sono anche i miei genitori, Mimmo e Rosa, la cui testimonianza desidero resti un ricordo prezioso per i miei figli.  Attraverso i racconti, ora divertenti, ora commoventi, emerge la loro malinconia, ma anche il coraggio e la tenacia che hanno avuto nel doversi adattare ad una nuova cultura, ad un nuovo contesto, ad un nuovo paese divenuto, in seguito il luogo dove fissare la propria nuova “dimora”. Su tutto  un elemento comune: l’amore incondizionato per i propri figli e nipoti, un amore che li ha portati a mettersi sempre in secondo piano”. (Corriere Italiano)