Schokkenbroek: prioritario sensibilizzare opinione pubblica per l’integrazione dei Rom

Roma – “Due sono i requisiti prioritari per dare inizio una buona volta alla strategia che possa integrare Rom e Sinti al tessuto sociale: la volontà politica e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica. C’è troppo razzismo. L’antiziganismo è in continuo aumento. Non c’è, quindi, strategia che tenga se non c’è collaborazione da parte della gente, che è determinante. Ecco perché il Consiglio d’Europa promuove continue campagne nei paesi in cui il problema è più evidente”.

 
Lo ha detto ieri al convegno organizzato alla Commissione dei Diritti Umani del Senato, presieduta da Pietro Marcenaro, il rappresentante speciale del Segretario Generale del Consiglio d’Europa Jeroen Schokkembroek. All’audizione sono intervenuti il nuovo Ministro per la Cooperazione e l’Integrazione Andrea Riccardi e i due rappresentanti del Consiglio d’Europa e della Commissione dell’Unione Europea. Il Parlamento italiano sembra deciso ad attuare una strategia adeguata a risolvere i problemi del popolo nomade: quasi mezzo milione di individui nel territorio dello Stato che non godono di alcun diritto fondamentale, dall’istruzione alla sanità, dalla previdenza all’alloggio, per finire col diritto di voto. Il Ministro Riccardi ha affermato che occuparsi di chi è in difficoltà è prioritario quanto e forse più della tenuta dei conti dello stato.
“E’ sbagliata una politica di sicurezza e assistenza – ha affermato Schokkembroek – bisogna prima combattere l’intolleranza e la discriminazione, che purtroppo non rileva solo tra la popolazione, ma anche tra i media che non lesinano stereotipi e anche nei discorsi politici. Una buona strategia, quindi, ed è lodevole che il governo italiano se ne voglia far carico, deve includere l’evoluzione economica e sociale, oltre che la protezione dei diritti umani. Nessuna legge repressiva: bisogna favorire il dialogo tra i Rom e in non Rom”.
Nel ricordare che il Consiglio d’Europa ha il merito di avere istituito la figura del mediatore (ne sono stati istruiti già 500 nei 15 paesi che hanno aderito assieme all’UE al Trattato di Strasburgo) Schokkenbroek ha fatto appello alla sensibilità dei governi non solo centrali, ma anche regionali e locali di cominciare a concedere alla gente Rom e Sinti i diritti fondamentali come il diritto all’educazione, alla sanità, all’alloggio, al lavoro e anche all’energia elettrica.
Nel dibattito che è seguito e che è stato moderato da Henry Scicluna, sono intervenuti rappresentanti dei Rom, delle Ong e del volontariato. Originale e apprezzato è stata l’osservazione del musicista Santino Spinelli che ha ricordato il contributo che i Rom hanno sempre dato alla cultura e all’arte. Quindi, si è detto sorpreso che i Rom vengano trattati come “un problema da risolvere” e non come una cultura da assorbire e, comunque, da rispettare.