Roma – “L’Italia sta vivendo un momento difficile, ma sono convinto che ce la faremo. L’Italia ce la farà a restare un grande paese nonostante la grave crisi, ma non vorrei che in questa situazione di transizione e difficoltà ci dimenticassimo dei Rom, indicatore sociale dell’emarginazione. Non vorrei che le difficoltà della società si scaricassero sui Rom, sui più emarginati degli emarginati. Abbiamo perciò bisogno di una strategia sui Rom e sui Sinti”, lo ha affermato questa mattina il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione Andrea Riccardi, al workshop “Rom e Sinti, verso il piano nazionale” organizzato dalla Commissione Diritti Umani del Senato in collaborazione con Fieri e l’Open Society Foundations.
Il workshop è stato introdotto dal Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato Pietro Marcenaro che ha ribadito l’importanza di una strategia nazionale da presentare all’Unione Europea ed ha sottolineato inoltre l’importanza del nuovo ministero guidato da Riccardi: “Considero questo un Ministero importante che oltre ai temi dei debiti verso la finanza ricorda che ci sono debiti anche verso i poveri e questa è una cosa che da prestigio al paese”.
“Sono qui come antico amico dei Rom, ma sono qua anche come storico – ha spiegato il Ministro Riccardi – Tra gli storici si parla pochissimo di questo tema. In particolare la nostra storia non ha fatto i conti con l’olocausto zingaro che è una grande macchia dell’Europa contemporanea.
Bisogna invece farne memoria e dire mai più! Dobbiamo riconoscere ai Rom europei di essere i discendenti della prima generazione dell’olocausto.
Quante responsabilità e complicità in tutta Europa sul dramma dell’olocausto rom, la dimenticanza è inaccettabile. I Rom in Europa sono 10-12 milioni, ma è l’unico popolo europeo che non si è trovato nazionalizzato e per questo ha sofferto razzismo esclusione”.
Riccardi ha poi trattato della situazione italiana: “Come Ministro posso dire che l’Italia non è tra i paesi più brillanti nell’affrontare la questione Rom, ma come cittadino a volte mi sono veramente vergognato della loro condizione nel nostro paese. Conosco e ho visitato non pochi campi rom. Dobbiamo agire per superare i campi affinché i Rom possano inserirsi tra gli italiani come italiani. Il rapporto della Commissione Diritti Umani sulla condizione dei Rom, Sinti e Caminanti in Italia è questo un grande esempio di come si può fare politica in modo non gridato e mostra come questo paese ha bisogno di entrare in una cultura politica diversa in cui prevalgano il senso delle cose e il senso della realtà.
Questo testo resta un documento importante di una stagione di nuova responsabilità politica. Auspico che ci si ponga obiettivi e che si elabori una strategia sulla questione”.
L’incontro ha visto tra gli altri la partecipazione di Jeroen Schokkenbroek (Special Representative of the Secretary General for Roma Issues of the Council of Europe) e della vice Presidente del Senato Emma Bonino che ha ricordato quanto la diversità sia un dato positivo “una società aperta vive in libertà e diversità, assimilazione e omogeneità sono forieri di venti drammatici che vorrei non ricordare”.