Roma – “Il mondo romanì non può essere ridotto a un unico insieme di tradizioni e tratti culturali, come troppo spesso immagini stereotipate e informazioni distorte ci portano a pensare”. Lo ha detto mons. Vittorio Nozza, direttore di Caritas italiana, intervenendo oggi alla presentazione dell’audiolibro “Non mi vedrete morire”, dedicato alla figura di Zeffirino Jiménez Malla, il primo zingaro proclamato beato nella storia della Chiesa.
Mons. Nozza ha definito quello dei rom un “mondo di mondi”, costituito cioè “da popolazioni estremamente eterogenee portatrici di innumerevoli influenze storico-culturali, suddivise in gruppi e sottogruppi distinti fra loro”.
“Riconoscere l’esistenza delle diverse anime della cultura rom, mettendo da parte le generalizzazioni, è il presupposto essenziale per affrontare il tema Rom e Sinti”, ha ribadito il direttore della Caritas, secondo il quale “ciò che di fatto oggi accomuna queste popolazioni è prima di tutto la condizione di marginalità sociale in cui vivono, la strumentalizzazione di cui sono vittime, l’identificazione con un capro espiatorio su cui inevitabilmente si riversa il malcontento sociale”. Pur essendo nel nostro Paese da più di 600 anni, inoltre, i rom non sono stati inclusi nella legge del 1999, che riconosce e tutela le “minoranze linguistiche storiche” presenti in Italia .