Roma – 128 enti locali coinvolti, 151 progetti territoriali di accoglienza, 3mila posti disponibili (di cui 450 per casi vulnerabili e 50 per persone con disagio mentale), oltre 200 realtà operanti nel mondo del terzo settore. E’ la fotografia del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, promosso da Anci (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) e Ministero dell’Interno, e contenuta nel Rapporto Sprar 2010/2011, realizzato da Cittalia, che è stato presentato questa mattina a Roma. Dal 2011 il finanziamento del Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo Fnspsa allo Sprar ha carattere triennale e la rete di accoglienza risulta composta da 151 progetti territoriali, che fanno capo a 128 enti locali, per una capacità di accoglienza che rimane invariata rispetto al biennio precedente ovvero 3.000 posti. Tale capacità, pur con un bilancio molto positivo, ha comportato la chiusura delle attività del 2010 con una lista di attesa di almeno 2.500 persone. Di questi 3.000 posti, 2.500 sono dedicati alla presa in carico delle cosiddette “categorie ordinarie” – uomini singoli, donne singole e nuclei familiari – e 450 sono destinati all’accoglienza delle situazioni di vulnerabilità: Minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo, nuclei monoparentali, persone che necessitano di assistenza sanitaria specialistica e prolungata, vittime di tortura e violenza. I restanti 50 posti sono per la prima volta specificatamente riservati a persone con una vulnerabilità afferente alla salute mentale.
A fine settembre 2011 lo Sprar ha accolto 4.865 persone, per lo più maschi (76,0%), provenienti soprattutto dall’Afghanistan (13,7%), Somalia (13,1%), Eritrea (10,8%), Nigeria (7,6%) e Pakistan (5,9%). Tra i beneficiari, coloro che hanno ricevuto la protezione sussidiaria sono maggioritari (34% del totale) rispetto ai titolari di protezione umanitaria (16%) così come rispetto alla componente dei rifugiati (20%), mentre i richiedenti protezione internazionale rappresentano il 30% degli accolti.