Toronto – “Mio caro Dante, vengo a te con queste poche righe per farti sapere che la nostra salute è ottima e così vorrei fosse la tua”. Così comincia la lettera che Sara scrive da Arcugnano (in provincia di Vicenza) a suo marito Dante da poco emigrato in Canada. È datata 20 settembre del 1956. È solo una delle 400 “lettere d’amore” che Sonia Cancian (docente della Concordia University) ha raccolto e analizzato nel suo libro ”Families, Lovers and their letters”. Ed è sempre leggendo questa lettera che la dr.ssa Cancian ha iniziato il suo intervento al Convegno di Ottawa sull’emigrazione italiana “I rapporti epistolari tra le famiglie e gli emigranti vengono a rappresentare vere e proprie reti di sostegno”. La “lettera dell’emigrazione“ è “una fonte preziosissima che dà il volto umano e rivela quella prospettiva intima del fenomeno dell’emigrazione, sia da parte di coloro che sono partiti in cerca di fortuna, sia da parte delle famiglie che sono rimaste nel proprio Paese”.
È una lettura completamente diversa quella proposta da Sonia Cancian dei rapporti epistolari delle famiglie degli emigranti: non più considerate solo fonti storiografiche a sfondo sociale per conoscere la loro vita, ma piuttosto per guardare e conoscere la loro sfera emotiva, il loro stato d’animo, lo stato mentale, la loro creatività immaginaria, particolarmente evidenti nelle lettere d’amore. “Attraverso le lettere si vengono a costituire dei ponti transoceanici tra due mondi e due culture”. (Corriere Canadese)