Roma – Appello del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) ai Comites, alle Associazioni e a tutti gli italiani all’estero per una mobilitazione generale per fermare “lo smantellamento definitivo del legame che unisce gli italiani all’estero all’Italia”.
Nella recente Assemblea Plenaria del Cgie la relazione di Governo preannunciava ulteriori tagli al bilancio del Ministero Affari Esteri nel 2013 pari a 206 milioni di Euro ed una cifra imprecisata per il 2014 e 2015, spiega il Segretario del CGIE Elio Carozza sul sito del Consiglio (www.cgie.it): “in questo quadro le risorse a disposizione per una politica a favore degli Italiani all’estero per quanto riguarda la lingua e cultura, i giovani italiani ed oriundi e l’assistenza ai connazionali in condizione di indigenza verranno ulteriormente ridotte, superando il livello di criticità e rendendo impossibile nel futuro assicurare servizi minimamente adeguati alle Comunità italiane nel mondo. Nella stessa occasione sono stati preannunciati ulteriori tagli nelle sedi consolari di tutto il mondo, con la momentanea esclusione dell’America Latina e dell’Asia. La stessa attività degli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero subirà un forte ridimensionamento”.
Per Carozza la stampa italiana all’estero, l’attività della maggioranza degli enti gestori “rischiano di dover chiudere o drasticamente ridimensionare la loro attività, ma sopratutto milioni di immigrati si vedranno sottratti o ridotti al minimo servizi di cui hanno bisogno. Per la prima volta nella storia d’Italia si rischia una vera e propria rottura nel rapporto che ha tradizionalmente legato l’emigrazione al paese di origine”.
“Contro questo rischio concreto il CGIE – aggiunge rivolge un appello ai Comites, a tutto il mondo dell’Associazionismo in Italia ed all’estero, ai patronati e a tutti gli italiani all’estero per dare vita ad una settimana di mobilitazione che, dal 28 Novembre al 4 Dicembre, coinvolga tutte le più significative realtà dell’emigrazione nel mondo in momenti di mobilitazione e di lotta per contrastare questi tagli ed imporre una svolta significativa nella politica dell’Italia nei confronti delle sue comunità all’estero”. Si tratta di “dare vita ad una serie di manifestazioni, sit-in presso le Ambasciate e le Sedi Consolari, conferenze stampa e tutto quanto può risultare utile per rendere evidente che tutto il mondo dell’emigrazione non può e non vuole subire passivamente una politica ingiusta e pericolosa. Questa mobilitazione – conclude – rappresenta anche l’occasione per ribadire l’opposizione più netta ed unitaria alla legge Tofani sulla trasformazione dei Comites e del Cgie in organismi burocratici e partitici, estranei ai veri bisogni delle Comunità chiamate ad eleggerli. Come italiani all’estero non possiamo accettare e subire passivamente misure che non salvano certo i conti dell’Italia e non sono in grado di reagire positivamente alla grave crisi economica e politica che investe il nostro paese. L’emigrazione non è un peso per l’Italia ma anzi è una grande risorsa che può dare un contributo importante alla ripresa dell’economia, delle esportazioni e soprattutto al ruolo di rinnovata credibilità e prestigio dell’Italia nel mondo. Cosi è stato negli oltre 150 anni di storia dell’emigrazione italiana! Uniti possiamo farcela e soprattutto possiamo dare a tutti i connazionali nel mondo la certezza che non sono soli ma possono contare sull’attività di tutela che l’associazionismo dell’emigrazione, laico e religioso, ha sempre garantito in questi anni”.