Un convegno e una Messa per ricordare mons. Genta

Savona – Venerdì 4 novembre alle 18, convegno sulla figura e l’attività di don Mario Genta a un anno esatto dalla sua scomparsa. L’iniziativa è promossa dal Club Stella Maris presso la propria sede vicino a san Raffaele al Porto, chiesa dove don Genta ha svolto gran parte del suo apostolato. Il giorno seguente, sabato 5 sempre alle 18, ci sarà invece la Messa in suffragio del sacerdote savonese. Nato il 7 febbraio 1917 a Legino e ordinato presbitero da monsignor Pasquale Righetti il 29 giugno 1940, don Mario era diventato rettore della chiesa di san Raffaele al porto e delegato per l’Apostolato del Mare il 1° gennaio 1954 (ma la sua opera nel porto di Savona era iniziata già informalmente in precedenza). Tra le altre sue nomine vanno ricordate quelle di canonico della Cattedrale di Noli dal 1952 al 1971 e della Cattedrale di Savona dal 1971 in poi, di cappellano della Croce Rossa nel 1960 ed in seguito della Croce Bianca, di assistente provinciale delle Acli nel 1966, d’incaricato per la pastorale del lavoro nel 1981, di cappellano delle Figlie della misericordia (casa provinciale di via Torino) nel 1987 e successivamente di cappellano delle Figlie dell’Immacolata. Come detto è però alla chiesa di San Raffaele e al club Stella Maris che la figura di don Mario Genta è associata nell’immaginario collettivo: sacerdote generoso e capace di entrare con facilità in relazione con persone di ogni condizione sociale e ideologia, don Genta ha saputo nel corso degli anni – e in periodi non certo “tranquilli” – costruire rapporti d’amicizia con il mondo dei “camalli” e dei lavoratori del porto e ha dato vita alla realtà del club Stella Maris, dove tuttora un nutrito gruppo di volontari offre accoglienza e sostegno ai marittimi. Ben presto, grazie alla rete di relazioni costruite da don Genta, la realtà della Stella Maris savonese si è affermata nel panorama ecclesiale locale come un’importante presenza sia nel promuovere incontri teologici (con l’apporto determinante di don Giampiero Bof) sia nel costruire un dialogo ecumenico con cristiani di varie provenienze.