Ginevra- Al fine di riconoscere il contributo delle comunità migranti nella vita della Chiesa e proseguire la ricerca di forme più autentiche di unità dei cristiani, il Consiglio ecumenico delle Chiese o World Council of Churches (Wcc) ha invitato tutti i membri delle diverse comunità di migranti cristiani a prendere parte a una conferenza svoltasi nei giorni scorsi a Ginevra e intitolata «Migration and the Ecclesial Landscapes: an ecumenical response to migration» (Migrazione e paesaggi ecclesiali: una risposta ecumenica alla migrazione) presso il locale Centro ecumenico.
L’evento si è svolto in collaborazione con «Witnessing Together» (Testimoniare insieme) a Ginevra, un programma del «John Knox International Reformed Centre», che riunisce una settantina di comunità cristiane di diverse etnie, lingue e nazioni.
Partecipando a questo evento le comunità hanno avuto una significativa opportunità per impegnarsi con il WCC e le sue organizzazioni sorelle. La migrazione è un tema di profondo interesse per il World Council of Churches, sostenuto dal suo programma «Just and inclusive communities».
Il progetto incoraggia il lavoro e l’esperienza delle varie comunità di migranti, promuovendo i loro contributi teologici nei riguardi delle Chiese, così come il sostegno della loro lotta per la giustizia, la pace e la dignità umana.
«I migranti — ha sottolineato Sydia Nduna, responsabile del programma per le migrazioni e la giustizia sociale del WCC — costituiscono una parte del Consiglio ecumenico delle Chiese e delle sue comunità membro. Molti di loro sono attivamente impegnati e coinvolti nella vita ecclesiale. Infatti — ha proseguito Sydia Nduna — la maggior parte del personale del WCC e le sue organizzazioni sorelle e ministeri specializzati, che vivono e lavorano a Ginevra, appartengono a una comunità o a una chiesa di migranti».
La conferenza — ha concluso la responsabile del programma per le migrazioni e la giustizia sociale del WCC — ha focalizzato l’attenzione sul progetto «Just and inclusive communities», che propone una sfida etica alla ricerca, da parte del World Council of Churches, di unità e missione, «sostenendo la sua rilevanza per quei membri delle nostre chiese, e società, che sono impotenti, discriminati ed esclusi per il solo fatto che sono migranti».
L’evento ha rappresentato per tutti i delegati che hanno preso parte all’incontro un ulteriore passo per andare incontro alle comunità cristiane locali a Ginevra, ribadendo la preoccupazione dei migranti e del movimento ecumenico.
Infine, secondo gli organizzatori della conferenza, questa è stata anche un’opportunità per i delegati di interagire gli uni con gli altri, e per saperne di più sulle organizzazioni sorelle del WCC e del centro ecumenico, come l’«Act Alliance», la «Lutheran World Federation» e la «World Communion of Reformed Churches». (L’Osservatore Romano)