Roma – “E’ una bella notizia che dice quanto sia importante dare in tempi brevi una risposta ad una persona che dal carcere è stata trasferita in un Centro di Identificazione ed Espulsione e che attendeva un risposta di tutela umanitaria, nella forma dell’asilo politico per garantirsi un futuro”.
E’ quanto afferma mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, a commento della liberazione, nel tardo pomeriggio di oggi, dal CIE di Ponte Galeria, di Kate Omoregbe, la giovane nigeriana che nei giorni scorsi aveva chiesto di restare in Italia anche dopo aver scontato una condanna per spaccio di droga, perché temeva di essere lapidata in Patria.
La giovane trentaquattrenne ha ottenuto l’Asilo politico. La donna dopo essersi convertita alla religione cattolica, aveva rifiutato di sposare un uomo più anziano di lei impostole dai suoi genitori. Sulla sua vicenda, nei giorni scorsi, c’era stata una forte mobilitazione dell’opinione pubblica che aveva sollecitato la concessione dell’asilo politico.
Per mons. Perego la notizia di oggi rapresenta “una risposta rapida ad un problema e che è anche una risposta positiva ad una situazione che poteva diventare drammatica e che tutela una vita e gli da speranza in un futuro diverso”.