Cosenza – L’iniziativa di mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo di Cosenza – Bisignano, appena appresa la notizia del “Caso Kate Omoregbe” (la donna nigeriana condannata a morte nel suo Paese), in comunione con gli Uffici Migrantes e Caritas della diocesi mostra la reale e comune preoccupazione per l’incresciosa situazione.
Il vescovo Nunnari si associa, perciò, all’appello umanitario teso all’accoglimento della richiesta di riconoscimento dello status di rifugiato per evitare alla donna la condanna a morte nel Paese di provenienza. Kate, lo ricordiamo, è esposta in Nigeria alla condanna a morte per lapidazione avendo rifiutato tanto un matrimonio combinato quanto la conversione all’islam dal cattolicesimo che attualmente abbraccia.
L’arcivescovo nel suo intervento ricorda “l’inviolabilità della vita umana, il dovere dell’accoglienza e della difesa dei profughi, provenienti da Paesi dove la dignità dell’uomo non è sempre rispettata e compresa come valore primario umano e divino”.
Anche la Regione Calabria si è detta pronta a garantire ospitalità e sostegno alla giovane Kate. Il Presidente Scopelliti – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – ha deciso di raccogliere l’appello lanciato da numerose Organizzazioni non Governative, comunità ed associazioni umanitarie, a manifestare l’impegno dell’Ente. Il Dipartimento Politiche Sociali della Regione, si legge nel comunicato diffuso oggi, ha già individuato la struttura per offrire accoglienza e sostegno psicologico alla giovane, in attesa delle “decisioni degli organi preposti”.