CNE: non indebolire la rappresentanza degli italiani all’estero

Roma – La proposta Calderoli di riforma del Parlamento con anche l’eliminazione della Circoscrizione Estero costituisce – ad avviso della Consulta Nazionale dell’Emigrazione, CNE – è “un’ulteriore tentativo di indebolimento della rappresentanza degli italiani all’estero”. Infatti – si legge in una nota della CNE a firma del presidente Luigi Papais – dopo il depotenziamento del Cgie già approvato dal Senato, con la riduzione dei suoi componenti e l’eliminazione dei rappresentanti dell’associazionismo, la bozza Calderoli se approvata “riporterebbe il mondo dell’emigrazione alla situazione antecedente al 2001, quando cioè gli emigranti dovevano rientrare in Italia per poter votare. Una conquista, quella del voto per corrispondenza – continua la nota – fortemente voluta dalle associazioni degli emigranti, che dopo mezzo secolo affermava un principio di democrazia e di civiltà, dando a quasi cinque milioni di cittadini italiani fuori dalla Patria di partenza la possibilità di esercitare un diritto fondamentale e di avere una loro rappresentanza diretta al Parlamento. Di certo la situazione attuale esige dei tagli di spesa, ma le spese per il funzionamento della democrazia di un Paese e per dare a tutti i cittadini, emigranti compresi, la piena cittadinanza – conclude la nota – sono le ultime a dover essere toccate. Da ultimo, la CNE manifesta il proprio disappunto per il crescente disinteresse del Governo nei confronti dei nostri connazionali all’estero, che negli ultimi tempi sta riducendo gli italiani nel mondo a cittadini diseguali, impoveriti cioè di gran parte delle prerogative stabilite dalla precedente legislazione di settore, il che dovrebbe richiedere una seria riflessione da parte di tutte le forze politiche”.