Firenze – Distrazione, impianti difettosi e negligenze sono i fattori che con più frequenza possono causare un incidente in casa. Ed è proprio tra le pareti domestiche, dove normalmente ci si sente più al sicuro, che si verifica il maggior numero di infortuni.
Divulgare le conoscenze che possono evitare questo tipo di rischio, è l’obiettivo che si è posto il Dipartimento dei Vigili del fuoco con la realizzazione e la distribuzione dell’opuscolo “Casa sicura” tradotto in 9 lingue.
La pubblicazione è stata presentata nei giorni scorsi nella prefettura di Firenze, dal comandante provinciale di Firenze Roberto Catersi, nel corso della seduta del Consiglio territoriale per l’immigrazione.
Stampata in italiano, inglese, francese, spagnolo, russo, cinese e arabo, la brochure è stata adottata dal Consiglio territoriale dell’immigrazione come strumento per divulgare tra gli stranieri la cultura della sicurezza e della prevenzione.
Stampata in italiano, inglese, francese, spagnolo, russo, cinese e arabo, la brochure è stata adottata dal Consiglio territoriale dell’immigrazione come strumento per divulgare tra gli stranieri la cultura della sicurezza e della prevenzione.
L’analisi statistica sugli incidenti domestici più frequenti, infatti, ha evidenziato che la maggior parte sono attribuibili alle difficoltà di comprensione della lingua da parte di colf e badanti, in particolare stranieri. Per questo, il dipartimento dei Vigili del fuoco ha predisposto, in collaborazione con il dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, una nuova edizione degli opuscoli informativi nelle lingue maggiormente utilizzate, nell’ambito del programma comunitario “Solidarietà e gestione dei flussi migratori”.
L’opuscolo illustra diverse situazioni di pericolo e fornisce una serie di consigli su come intervenire in caso di incidente. Gas, elettricità, incendi, acqua, cadute e sostanze tossiche sono gli argomenti affrontati con linguaggio e immagini semplici e chiare.
Partito nel 2010, il progetto “Casa sicura”, cofinanziato dalla Comunità europea – Fondo europeo per l’Integrazione di cittadini dei paesi terzi, ha interessato in una prima fase tutti i capoluoghi di regione e le province con una presenza di cittadini extracomunitari residenti uguale o maggiore al 7,6% della popolazione locale.