Cuneo: l’accoglienza è permettere ad ogni cultura di offrire il proprio contributo a tutti

Cuneo – In conclusione delle attività dell’anno 2010- 2011 l’ufficio pastorale Migrantes ha organizzato la festa “Popolinsieme” presso la Casa Migrantes in Corso Dante 46.

 
L’Eucarestia, animata dalle comunità cattoliche dell’Albania, Africa, Filippine ed America Latina, è stata presieduta dal Vescovo mons. Giuseppe Cavallotto. Don Giuseppe Costamagna, Direttore diocesano Migrantes nel saluto iniziale ha presentato le comunità e illustrato le attività svolte durante l’anno. Il vescovo durante l’omelia ha sottolineato il fatto che ci unisce la stessa fede, lo stesso Dio ed ha augurato che in questo nuovo paese, l’Italia, la fede ricevuta nel paese dell’origine si invigorisca. Il vescovo ha raccontato di una sua visita recente in Sicilia in una comunità di accoglienza. Era stato molto colpito dal fatto che il sacerdote che lo accompagnava,
presentandoli vari ospiti ha solo e sempre usato la parola “ fratelli o sorelle”. Mons. Cavallotto ha fatto tre raccomandazioni: la prima, che le nostre comunità si trovino non solo per celebrare l’Eucarestia ma anche a condividere la riflessione e lo scambio dell’esperienza sulla Parola di Dio, cose che lui ha sperimentato quando ha visitato paesi come America Latina, Camerun, Zaire… La seconda, di portare la nostra cultura, l’ardore e la genuinità della nostra fede per dare il nostro importante contributo a questa chiesa: “Voi non siete solo ospiti ma avete il diritto e il dovere di portare la vostra ricchezza”. Infine si è augurato che presto qualche ragazzo e ragazza delle nostre famiglie possa diventare sacerdote o religiosa. L’assessore della cultura Alessandro Spedale ha portato il saluto del sindaco ed ha rinnovato le intenzioni del Comune di apertura nei confronti dei nuovi cittadini. Sotto la sua direzione il coro composto da tutti i partecipanti ha cantato l’inno Italiano e “We are the world”. La giornata si è conclusa con la condivisione dei piatti tipici delle varie comunità. (R. Prekalori)