Iniziative per turisti, lavoratori e immigrati
Rimini – La vacanza come momento di “condivisione di affetti veri e profondi” oltre che occasione per una “intensa ricarica spirituale”. Un momento di svago, ma allo stesso tempo capace di promuovere “la gioia di un autentico incontro con se stessi, con gli altri e con Dio”. Questo l’augurio che il vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi, ha voluto inviare per iscritto ai turisti italiani e stranieri in arrivo in riviera. Una lettera in cinque lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo e russo) distribuita a tutte le parrocchie della fascia costiera della diocesi riminese, per far arrivare il messaggio di una vacanza come tempo propizio per incontrare se stessi, sulla linea peraltro di quanto già suggerito a turisti e operatori dal beato Giovanni Paolo II, durante la sua visita nella località romagnola nell’agosto del 1982. Il messaggio del vescovo di Rimini si rivolge anche agli operatori: “Permettetevi di incoraggiarvi – scrive mons. Lambiasi – ad essere premurosi nell’ospitalità, attenti alla dignità delle persone, sensibili alle necessità dei più bisognosi. L’esercizio del vostro lavoro e del prezioso servizio ai graditi ospiti sia da voi vissuto con carità cristiana e umana solidarietà”.
I “saluti al turista” che da diversi anni contraddistinguono il lavoro dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale in vista della stagione estiva, proseguono in qualche parrocchia riminese, anche al momento della celebrazione eucaristica. Don Giancarlo Rossi, parroco di Beata Vergine del Carmine (Torre Pedrera), ha pensato a una breve monizione in lingua straniera, “in pratica un saluto e la presentazione del tema della liturgia” in modo da coinvolgere anche i vacanzieri provenienti da oltre confine. Alla santa messa del sabato e della domenica sera (entrambe alle ore 21), l’introduzione è anche in inglese, francese e tedesco mentre la domenica mattina, la messa delle 9 è stata pensata per gli ospiti francesi, quella delle 11 per i tedeschi.
Tra le parrocchie più attive nel diffondere la Parola di Dio ai turisti, c’è quella di Gesù Redentore di Riccione che tutte le mattine, da giugno a settembre, si trasferisce in spiaggia, al Bagno 107, per celebrare la preghiera delle Lodi Mattutine. “Sono quattordici anni che vado al mare”, scherza suor Gemma Di Bartolomeo, dell’Ordine delle Francescane Adoratrici, principale “motore” dell’iniziativa insieme alla laica Paola Volpe. “L’altro giorno hanno partecipato alle Lodi una sessantina di persone – prosegue suor Gemma -. Cantiamo, spieghiamo e commentiamo la Parola del Signore, ma la cosa più bella è che in molti mi scrivono e mi telefonano anche in inverno, alcuni vengono pure a trovarci da un anno all’altro, a testimonianza di quanto questa idea sia diventata capace di costruire e rafforzare i legami, pure nell’arco di una vacanza”. Un affetto nato non a caso, visto che suor Gemma si reca sempre in spiaggia almeno mezz’ora prima di cominciare, alle 7 meno un quarto: “Molte di queste persone – conclude – hanno soprattutto bisogno di parlare”.
Il coinvolgimento dei turisti, alla parrocchia di Riccione, prosegue ogni giovedì con il pellegrinaggio alla Madonna di Loreto, organizzato insieme alla vicina parrocchia di Miramare. Le gite “mordi e fuggi” verso luoghi di culto più o meno lontani, coinvolgono le comunità di tutto il litorale. Sia il vicariato del litorale Sud (Riccione, Misano e Cattolica) che quello a Nord (Rimini, Bellaria Igea Marina, Savignano e San Mauro mare) partono regolarmente per Cascia, Loreto e Assisi. E in alcuni casi i pullman possono arrivare anche fino a Roma.
Dalle celebrazioni più “a misura di bagnante” alle confessioni e liturgie estese alla seconda serata, anche alle 22, per venire incontro alle esigenze di albergatori e lavoratori stagionali. Dai campeggi e campi scuola, ai momenti di formazione e aggregazione estesi ai vacanzieri: il turismo è da sempre parte integrante della pastorale ordinaria delle parrocchie del territorio e importanti occasioni pubbliche come la processione del Corpus Domini (giugno), la Festa del Mare (luglio) o la Festa della Madonna del Mare a Cattolica (agosto) mirano ad aprire un dialogo con i vacanzieri secondo quel principio di “città accogliente” costantemente ribadito dal vescovo Lambiasi. In quest’ottica s’inserisce anche il programma culturale della parrocchia di Santa Maria al Mare di Viserba, dedicato ai temi dell’immigrazione e integrazione. “Il lontano mi è vicino” è il filo conduttore degli appuntamenti che ogni lunedì, dall’11 luglio, proveranno ad abbattere più luoghi comuni. “Qui come in tutta la riviera – commenta il parroco, don Aldo Fonti – non ci vuole molto per incontrare gente venuta da ogni dove, alla ricerca di un futuro migliore. Stranieri spesso vittime di luoghi comuni che vorremmo contribuire a sfatare partendo dalle loro testimonianze”. Incontri con esperti, spettacoli, cineforum e riflessioni dal libro di Giona, sul tema “I lontani siamo noi”, proseguiranno fino al 29 agosto. (Agenzia SIR)