Città del Vaticano – Lo sguardo di Gesù per le folle che ascoltavano la sua parola “sembra estendersi fino ad oggi, fino al nostro mondo”. Lo ha detto questa mattina papa Benedetto XVI davanti ad oltre 40mila pellegrini presenti in piazza San Pietro per partecipare alla preghiera dell’Angelus. Quello sguardo – ha aggiunto il papa – anche oggi “si posa su tanta gente oppressa da condizioni di vita difficili, ma anche priva di validi punti di riferimento per trovare un senso e una meta all’esistenza. Moltitudini sfinite – ha scandito – si trovano nei Paesi piu’ poveri, provate dall’indigenza; e anche nei Paesi piu’ ricchi sono tanti gli uomini e le donne insoddisfatti, addirittura malati di depressione”.
“Pensiamo poi – ha aggiunto il Pontefice – ai numerosi sfollati e rifugiati, a quanti emigrano mettendo a rischio la propria vita”.
Papa Ratzinger ha commentato le parole del Vangelo di oggi “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”
“Quando Gesù percorreva le strade della Galilea annunciando il Regno di Dio e guarendo molti malati – ha detto – sentiva compassione delle folle, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore”. Gesù promette di dare a tutti “ristoro”, ma pone una condizione: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore”. Che cos’è questo “giogo”, che invece di “pesare alleggerisce, e invece di schiacciare solleva?”, si è chiesto il pontefice: il “giogo” di Cristo è “la legge dell’amore, è il suo comandamento, che ha lasciato ai suoi discepoli. Il vero rimedio alle ferite dell’umanità, sia quelle materiali, come la fame e le ingiustizie, sia quelle psicologiche e morali causate da un falso benessere, è una regola di vita basata sull’amore fraterno, che ha la sua sorgente nell’amore di Dio. Per questo bisogna abbandonare la via dell’arroganza, della violenza utilizzata per procurarsi posizioni di sempre maggiore potere, per assicurarsi il successo ad ogni costo. Anche verso l’ambiente bisogna rinunciare allo stile aggressivo che ha dominato negli ultimi secoli e adottare una ragionevole ‘mitezza’. Ma soprattutto nei rapporti umani, interpersonali, sociali – ha aggiunto – la regola del rispetto e della non violenza, cioè la forza della verità contro ogni sopruso, è quella che può assicurare un futuro degno dell’uomo”.