Messaggio per la Domenica del Mare che si celebra il prossimo 10 luglio
Città del Vaticano – Il prossimo 10 luglio si celebra la Domenica del Mare. Per questo il Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti ha inviato un messaggio indirizzato a circa 1.5 milioni di marittimi di oltre 100 nazionalità e nel quale il Presidente del Dicastero Pontificio, mons. Antonio Maria Vegliò, ribadisce che “l’Apostolato del Mare è a conoscenza delle numerose situazioni disumane che ancora persistono nel mondo marittimo e si schiera a fianco della gente di mare per ribadire che i loro diritti umani e lavorativi devono essere rispettati”.
Pubblichiamo di seguito il testo integrale, a firma di mons. Antonio Maria Vegliò e mons. Joseph Kalathiparambil, rispettivamente Presidente e Segretario del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti
Cari cappellani, volontari, amici e sostenitori dell’Opera dell’Apostolato del Mare,
la celebrazione della Domenica del Mare è un’occasione speciale per accrescere la consapevolezza, nelle comunità cristiane e nella società in generale, di quanto sia indispensabile il servizio reso dai marittimi, e per far conoscere il ministero che, fin dal 1920, i Cappellani e i volontari dell’Apostolato del Mare svolgono in numerosi porti del mondo.
“La mia presenza oggi in mezzo a voi vuole sottolineare che la Chiesa vi è vicina, onora il vostro lavoro, non di rado pericoloso e duro, conosce le vostre ansie e preoccupazioni, sostiene i vostri diritti, consola le vostre solitudini e le vostre nostalgie”. Queste parole che il Beato Giovanni Paolo II rivolse ai marittimi e ai pescatori della città di Fano (Ancona), nell’omelia del 12 agosto 1984, rappresentano un forte messaggio di speranza per i circa 1.5 milioni di marittimi di oltre 100 nazionalità (due terzi dei quali dai Paesi in via di sviluppo), che quotidianamente rispondono alle esigenze dell’economia globale trasportando il 90% del commercio mondiale.
Nonostante i grandi benefici che la nostra vita trae dal loro duro lavoro e dai loro sacrifici, i marittimi sono una categoria di cui conosciamo molto poco eccetto quando i mass media si occupano di loro in seguito ad alcune tragedie in mare o, più di recente, per l’aumento di navi attaccate dai pirati. In realtà, però, i problemi che toccano la loro vita sono ben più numerosi.
In anni recenti la criminalizzazione degli equipaggi a causa di incidenti marittimi (naufragi, inquinamento, ecc.), l’abbandono in porti stranieri senza cibo e denaro, le nuove restrizioni per scendere a terra, la mancanza di sicurezza e protezione, e i lunghi imbarchi hanno aggiunto ulteriore stress e ansia non solo alla vita di questi lavoratori, ma anche a quella delle loro famiglie.
L’Apostolato del Mare è a conoscenza delle numerose situazioni disumane che ancora persistono nel mondo marittimo e si schiera a fianco della gente di mare per ribadire che i loro diritti umani e lavorativi devono essere rispettati. Ricordando la nostra recente dichiarazione sulla pirateria (26 maggio 2011), vogliamo sottolineare l’importanza che il settore marittimo (armatori, P&I Clubs, ecc.) lavori a stretto contatto con Governi, organizzazioni internazionali e agenzie di welfare per mettere in atto misure preventive al fine di garantire la sicurezza di queste persone. E, per assicurare ulteriore protezione a quanti lavorano sul mare, ci rivolgiamo a tutti i Governi affinché adottino quanto prima la Convenzione dell’Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO) sul Lavoro Marittimo (MLC) 2006 e ne favoriscano l’entrata in vigore. Essa, altrimenti, avrebbe unicamente valore teorico, pur restando uno dei risultati più significativi di tutta la storia dei diritti dei marittimi.
Nella sua lotta per la giustizia nel mondo marittimo, l’Apostolato del Mare è guidato dai principi evangelici e dall’insegnamento della Dottrina Sociale della Chiesa. Le parole con cui, il 17 aprile 1922, Papa Pio XI approvava e benediceva le prime Costituzioni e il Regolamento dell’Apostolato del Mare, ci incoraggiano a proseguire la missione “di espansione del ministero marittimo” affinché l’Opera “raccolga la più abbondante messe di frutti di salute”.
Novant’anni dopo quell’importante evento nella storia dell’Apostolato del Mare, sono lieto di annunciare la convocazione, a Roma, del XXIII Congresso Mondiale dell’Apostolato del Mare, dal 19 al 23 novembre 2012, per riflettere e condividere le sfide derivanti dai continui cambiamenti nel mondo marittimo.
Infine, in questo giorno speciale dedicato alla gente di mare, affido le comunità marittime e della pesca alla materna protezione di Maria, Stella Maris, mentre invoco su tutti voi la benedizione di Dio.