Se in Tv fanno scandalo gli zingari

Roma – C’è qualcosa che fa ancora scandalo in tv? Qualcosa che il pubblico non accetta, contro cui si ribella, s’indigna, protesta? Sì. E non è la volgarità e nemmeno la stupidità. Sono gli zingari. In tv fanno scandalo gli zingari. Una fetta rumorosa del pubblico di Rai 1 si è gravemente turbata domenica 12 giugno, quando A Sua Immagine ha trasmesso i momenti salienti dell’udienza di Papa Benedetto XVI ai rom, ai sinti e ai camminanti di tutta Europa, cioè un evento storico e senza precedenti. Subito dopo il turbamento si sono attaccati al computer e hanno riversato tutte le loro angosce razziste addosso alla trasmissione. Appena è andata in video una bambina rom, che danzava davanti al Papa, e raccontava alle nostre telecamere l’emozione di passare dal campo nomadi all’Aula Nervi, un telespettatore ha scritto: «Una ladruncola trasformata in star». Forse perché la conosceva? No, così: ladra per etnia. Mentre andava in onda una mamma di 28 anni, italiana e zingara, che parlava al Papa in un italiano perfetto e si presentava molto bene, ecco arrivare la seguente interpretazione: «L’avete ripulita e indottrinata voi. Vergogna per la vostra falsità!». Ma perché i sinti non possono curare il loro aspetto e la loro istruzione? E mentre in puntata trattavamo il tema dell’integrazione, un gentile telespettatore lo accoglieva così: «Questa settimana avete avuto un calo di intelligenza». Una somma impressionante e preoccupante di cattiveria, razzismo e ignoranza. Altri messaggi poi argomentavano sulla base di tre verbi: rubano, puzzano, sporcano e le accuse erano fondate su poche certezze: «Non lavorano e quindi rubano». Ma se lavorano «ci rubano pure il lavoro». Dall’incrocio dei messaggi si traggono conclusioni folli: «Devono essere loro a fare il primo passo nell’integrazione». Come? «Sparendo». E possibilmente lasciando l’Italia e anche l’Europa, anche se sono italiani e hanno contribuito a fondare l’Europa. Il soggetto è sempre loro. Generico come le accuse. Non mancano ovviamente i messaggi positivi o quelli intelligentemente problematici, ma sono in minoranza. In un’Italia scandalizzata e impaurita, dove degli zingari vorrebbero che non parlassimo. (Rosario Carello)