I funerali di Don Longo ad Arco e nel Primiero
Trento – Si sono svolti ad Arco alla Collegiata, lunedì 13 giugno e il giorno successivo nel Primiero, i funerali di don Carlo Longo, morto nel sonno dopo un periodo di malessere fisico che lo aveva costretto anche al ricovero ospedaliero.
Aveva lasciato il nosocomio 24 ore prima, celebrando la messa con alcuni confratelli e festeggiando il recupero del proprio stato di salute. Aveva ottant’anni, 29 dei quali trascorsi in Germania come cappellano degli immigrati dove si era conquistato l’appellativo di “Brücherbauer”, “costruttore di
ponti” fra tedeschi e italiani. Numerosi esponenti del mondo dei migranti si sono stretti intorno ai famigliari e alla Diocesi per esprimere il loro apprezzamento per il lavoro svolto da don Longo. Con un messaggio si sono fatti interpreti dell’affetto di tutti i “migranti” mons. Silvano Ridolfi, già direttore delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania e l’attuale direttore nazionale della migrantes mons. Giancarlo Perego che ha definito don Luigi Longo “un silenzioso, zelante e caritatevole missionario di emigrazione in Germania dal 1966 al 1995”.
La bontà del defunto e il suo zelo pastorale sono stati evidenziati anche dall’arcivescovo Bressan nell’omelia. Un collega di missione, don Luigi Frantoi ha confidato che nei molti anni di vita pastorale in comune oltralpe non si è mai registrato un solo screzio. Altre testimonianze e attestazioni di sincera amicizia sono state offerte don Pio Visentin (attuale direttore delle Missioni Cattoliche Italiane in Germania), da mons. Marcello Bortolini e dal nipote che esercita nella diocesi di Bolzano, don Luigi Amadori che ha parlato dello zio come di un prete “sempre disponibile, con serenità e arguzia”. Una cinquantina i sacerdoti che hanno concelebrato ad Arco alla presenza dei parenti e di una folla di amici ed estimatori. (La Vita Trentina)