Slovenia: “Migliorare i diritti umani dei rom” e dei “radiati”

Strasburgo – In Slovenia sono necessari “ulteriori sforzi per migliorare i diritti umani dei rom e dei ‘radiati’”. Ad affermarlo è Thomas Hammarberg, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, in una lettera inviata al Primo Ministro della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, dopo la visita compiuta lo scorso aprile nel Paese.

 
“Accolgo con favore le misure positive volte a migliorare i diritti umani dei rom e il loro accesso all’alloggio, all’istruzione e al lavoro”, scrive il Commissario, che tuttavia ritiene urgenti misure a livello locale per “risolvere la mancanza di accesso ad acqua corrente, servizi igienici ed energia elettrica”. Di qui l’invito a incoraggiare “la cooperazione e gli scambi di buone pratiche tra i diversi Comuni”, e a “monitorare rigorosamente” le azioni e le politiche degli enti locali. Nel 1992 il governo sloveno ha cancellato più di 25mila cittadini della ex Jugoslavia dal registro dei residenti permanenti, alcuni dei quali sono divenuti apolidi. Una modifica della legge a partire dal 2010 avrebbe dovuto permettere a queste persone di fare domanda di ripristino del loro status precedente. Tuttavia le informazioni indicano che solo 120 di loro hanno finora presentato tale domanda, e 32 di queste sono state respinte. Di qui la “preoccupazione” di Hammarberg per “l’impatto negativo” che la cancellazione del 1992 “ha tuttora sui diritti umani degli interessati”. (Agenzia SIR – www.agensir.it)