Morti in mare: 17mila le persone che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere le coste dell’Europa

Dal 1988 secondo i dati di Fortress Europe

Roma – Aumenta sempre più il numero di coloro che tentano di raggiungere le nostre coste ma non ce la fanno e muoiono nel mare. Dopo la notizia di ieri di almeno 270 clandestini che risultano dispersi dopo essere partiti, probabilmente, dalla Tunisia, sono infatti più di 1.300 anche se non ci sono cifre ufficiali le persone ingoiate dalle acque del Mediterraneo in questi primi mesi dell’anno. Centinaia di barconi sono partiti dalla Tunisia e dalla Libia e alcuni sono affondati con il loro carico umano.
I loro corpi finiscono nell’oblio delle coscienze, seppelliti in fondo al cimitero Mediterraneo. Da anni Fortress Europe – con un blog su internet – cerca di documentare questa strage. I numeri parlano da soli. Dal 1988 sono morte lungo le frontiere dell’Europa almeno 17.627 persone. Di cui 1.820 soltanto dall’inizio del 2011. Il dato è aggiornato a ieri, 2 giugno 2011 e si basa sulle notizie censite negli archivi della stampa internazionale degli ultimi 23 anni. Il dato reale potrebbe essere molto più grande. Nessuno sa quanti siano i naufragi di cui non abbiamo mai avuto notizia. Lo sanno soltanto le famiglie dei dispersi, che dal Marocco allo Sri Lanka, si chiedono da anni che fine abbiano fatto i loro figli partiti un bel giorno per l’Europa e mai più tornati.