“Memorie migranti. I Trevisani in classe”

In un libro storie degli emigranti e i commenti degli alunni

Treviso – E’ stato presentato nell’Auditorium della Provincia di Treviso, il libro “Memorie migranti. I Trevisani in classe” pubblicato a cura della stessa Provincia e dall’Associazione Trevisani nel mondo con 16 sezioni Atm coinvolte. Il libro è stato consegnato a una rappresentanza di alunni e ad alcuni degli emigranti che sono entrati nelle aule per farsi intervistare.

 
Il volume, curato da Gaetano Lanaro, consigliere provinciale della Trevisani e già autore di due pubblicazioni sull’emigrazione, è la conclusione di un progetto lungo due anni
E’ con la viva voce dei diretti protagonisti del fenomeno e con le loro emozioni, che la storia dell’emigrazione è entrata nelle scuole di Cappella Maggiore, Conegliano, Crocetta del Montello, Gorgo al Monticano, Istrana, Mansuè, Oderzo, Pederobba, Riese Pio X, San Fior, San Zenone degli Ezzelini, Tarzo, Trevignano, Vedelago, Vidor e Volpago del Montello.
Venticinque sono state le classi interessate, per un totale di 600 alunni che hanno beneficiato di una salutare e gradita lezione di Storia e di Geografia ma soprattutto di vita da parte di questi anziani “maestri”, narratori appassionati e a volte commossi.
Nelle 40 storie di emigrazione, c’è tutto il repertorio dell’epopea migratoria trevigiana negli anni del dopoguerra: la miseria di partenza, viaggi avventurosi, difficile integrazione nel nuovo Paese, lavori massacranti, umiliazioni e le soddisfazioni, rinunce e sudati risparmi per farsi una casa nel paese natio, là dove spesso si tornerà per avviare un’impresa che, con altre, darà origine al fenomeno nordest.
Altrettanto emozionante è la lettura dei numerosissimi commenti degli alunni che lasciano capire che l’incontro è stato vissuto con grande interesse e con tante domande, facendo emergere insospettabili sentimenti di stima e di ammirazione. Grande tenerezza fanno poi le riflessioni dei ragazzi stranieri che si sono immedesimati coi nostri emigranti perché, loro, l’emigrazione la stanno tuttora vivendo. Gradevolissimi infine i disegni che illustrano storie di emigrazione.
E’ stata insomma una salutare operazione di storia, di didattica e di vita il cui merito va senz’altro al curatore dell’attività, Gaetano Lanaro, ma anche agli insegnanti che hanno guidato gli alunni, alla sede centrale e ai Presidenti di sezione della “Trevisani “ i primi a capire l’importanza di stare in contatto con la scuola, di spendere tra gli alunni il loro prezioso patrimonio di ricordi per dare un importante contributo alla conoscenza del novecento, del Veneto e dell’Italia.
Un contributo importante, per la storia e per le nuove generazioni. Un’operazione da continuare. (R.M./Inform)