“Apritevi al fratello”

Appello di mons. Lahham, arcivescovo di Tunisi

Torino – “L’Europa si salva finché è fedele alle sue origini e le origini dell’Europa sono cristiane. E uno dei valori cristiani più forti è la condivisione, la solidarietà. Apritevi allora al fratello che si trova in difficoltà, anche se diverso”.
A lanciare l’appello è mons. Maroun Lahham, arcivescovo di Tunisi, in un’intervista a SIR Europa, rilasciata a Torino dove sta partecipando ad un incontro del Ccee dedicato all’Islam.
L’arcivescovo parla della situazione economica della Tunisia che ha obbligato tantissimi giovani ad abbandonare il Paese alla ricerca in Europa di un futuro migliore: “L’economia – dice – è al collasso. Il turismo è al collasso. Forse è difficile capire cosa significa il turismo per la Tunisia. La Tunisia, con 10 milioni di abitanti, aveva 7 milioni di turisti l’anno. Pensate allora a quante persone lavoravano negli alberghi, nei ristoranti, nei villaggi turistici. Tutto un mondo ruotava e viveva attorno al turismo. La situazione quindi da questo punto di vista è drammatica. Certo, nessuno muore di fame. Ma morire di fame è una cosa. La speranza di vivere una vita dignitosa è un diritto. Non è mia competenza analizzare la questione dal punto di vista giuridico o politico. Da pastore però ho a cuore il punto di vista umano di questa situazione. Per me questi giovani che lasciano la Tunisia, sono figli di Dio. E’ gente che cerca un lavoro. Non sono delinquenti, mafiosi, terroristi, non sono integralisti”.
L’arcivescovo di Tunisi fa poi notare che “da quando è scoppiata la guerra in Libia, i tunisini hanno accolto 250.000 libici o immigrati africani che erano in Libia e sono dovuti scappare dal Paese perché è in uno stato di guerra. E la Tunisia li ha accolti, ha dato loro da mangiare per tre/quattro mesi. Questo fa parte dell’ospitalità araba”.
Riguardo poi al processo democratico in atto nel Paese, l’arcivescovo Lahham dice: “Bisogna essere ottimisti. Non si deve avere paura”. Ed conclude con una speranza: ““Che il paese sia il pioniere di un regime democratico in tutto il mondo arabo musulmano. La mia speranza è che la Tunisia riesca ad avviarsi verso elezioni democratiche che permettano la nascita di un regime democratico, che riesca ad affrontare la sfida di promuovere un Islam moderato capace di convivere in uno stato democratico. E’ una speranza nella quale credo”.