Duemila profughi sbarcati negli ultimi giorni a Lampedusa

Dall’inizio dell’anno arrivati in Italia quasi quarantamila migranti

Roma – Torna la calma nel Canale di Sicilia, dove nella notte non si sono registrati avvistamenti di barconi diretti a Lampedusa. Nelle ultime ore erano sbarcati ben duemila profughi. Con l’estate alle porte, è facile immaginare che gli sbarchi aumenteranno. Secondo i dati forniti dalla Protezione civile, dall’inizio dell’anno sono arrivati in Italia 39.000 immigrati irregolari.

 
Ma l’emergenza non è solo nei numeri: ieri, a Lampedusa, la Guardia di Finanza e la Capitaneria di Porto, che coordina le operazioni in mare, hanno prima salvato 609 migranti su un barcone in avaria, con il timone fuori uso, e poi ne hanno trasbordati altri 143 su due motovedette, a 40 miglia a sud di Lampedusa, dove erano stati intercettati da un peschereccio della flotta di Mazara del Vallo. Tra i migranti, tutti partiti dalla Libia e provenienti dall’Africa sub-sahariana, c’erano molte donne – alcune incinte – e bambini. Allarme anche a Pantelleria, dove non si hanno ancora notizie degli otto migranti che sabato sera avevano lanciato un sos con un cellulare gsm da un gommone in avaria.
Nel corso della notte di ieri sono comunque stati rimpatriati, con un volo charter decollato dall’aeroporto di Catania e diretto al Cairo, 25 cittadini egiziani, tra cui 17 giunti nei giorni scorsi a Lampedusa, insieme ad altri stranieri partiti dalla Libia. I 17 egiziani, come informa una nota del Viminale, sono stati individuati a seguito delle interviste effettuate, nei confronti di tutti coloro che sbarcano sulle coste italiane, da parte di un pool di esperti della polizia di prevenzione, anticrimine e dell’immigrazione.
A Lampedusa, intanto, sono cominciate le operazioni di rimozione dei barconi. Nell’attività – rileva l’agenzia Ansa – sono impegnati due pontoni, di cui uno con una gru da 750 tonnellate, ormeggiati al molo Favaloro e sulla banchina Rizzo, e un rimorchiatore, oltre a 25 persone tra sommozzatori e tecnici. In base al contratto stipulato con la Protezione Civile, avranno venti giorni di tempo per smaltire complessivamente 42 imbarcazioni. L’accordo prevede la rimozione, il trasferimento ad Augusta, lo smantellamento e il conferimento in discariche autorizzate dei relitti. (Osservatore Romano)